D.R.
Cronaca

Giorno dei morti 2 novembre 2022: storia, celebrazioni, tradizione, dolci

Le origini della commemorazione risalgono al nono secolo

Giorno dei morti 2 novembre 2022: storia, celebrazioni, tradizione, dolci

Il ricordo e la preghiera. Mercoledì è il 2 novembre, giorno che la Chiesa dedica alla commemorazione dei defunti. In molti, credenti e no, faranno visita ai loro cari scomparsi nei cimiteri di tutta Italia.

La storia della ricorrenza

Prime testimonianze sulla celebrazione dedicata ai morti risalgono al nono secolo. Il primo religioso a fissare "ufficialmente" la data del 2 novembre è stato l'abate benedettino sant'Odilone di Cluny. Il ricordo dei morti da parte della Chiesa e l'importanza di questo omaggio, che è anche manifestazione della speranza di vita eterna, è comunque presente anche nella Bibbia. Il tema è affrontato da Giobbe e da san Paolo.

Perché si ricordano i defunti dopo la solennità dei santi

Nella professione di fede i cristiani affermano "Credo nella santa Chiesa cattolica, nella comunione dei santi": per quest'ultima si intende l’insieme e la vita di tutti i credenti in Cristo, sia quelli ancora sulla terra sia quelli che si trovano nell’altra vita in Paradiso ed in Purgatorio. Dalla comunione dei santi nasce la "collaborazione" tra i credenti sulla terra e i credenti viventi nell’aldilà, sia nel Purgatorio che nel Paradiso. 

Perché è stata scelta la data del 2 novembre

La tradizione è fatta risalire all’abate Odilone, santo che professò la sua fede nel convento di Cluny, in Francia. Odilone era molto devoto alle anime del Purgatorio: tutte le sue preghiere erano dedicate alla loro liberazione dal "mondo sovrannaturale di mezzo". Un giorno un altro monaco, di ritorno dalla Terra Santa, gli raccontò di essere stato sorpreso da una tempesta mentre si trovava al largo della Sicilia. Approdato sulla terra ferma aveva incontrato un eremita, il quale gli raccontò di aver udito provenire da una grotta le grida e i lamenti delle anime del Purgatorio insieme a quelle dei demoni che imprecavano contro Odilone, proprio per il suo impegno a favore di chi si trovava sospeso fra Inferno e Paradiso. 

Odilone, allora, dispose con i monaci del suo ordine che il 2 Novembre fosse fissato per l'eternità come giorno solenne per la commemorazione dei defunti: era l'anno 928 dopo Cristo. Da allora, per tradizione, il giorno dei morti è celebrato in questa data. 

Le principali celebrazioni della commemorazione

Al di là del pellegrinaggio nei cimiteri, abitudine che riguarda tutti gli italiani, credenti o meno, nelle parrocchie del nostro Paese è consuetudine recarsi in processione nei cimiteri e qui benedire le tombe che ospitano i resti delle persone scomparse.

I dolci del giorno dei morti

In molte regioni d'Italia vengono preparati dolci dedicati alla tradizione di commemorare i defunti. Nel nome, spesso, viene citata la ricorrenza (per esempio nel lombardo "pan dei morti"). Forma e consistenza, invece, possono ricordare quella di un osso, altro riferimento alla morte. Il dolce che raffigura un cavallo, invece, è probabilmente legato alla leggenda di Proserpina. Per preparare queste ricette vengono utilizzati ingredienti base come farina, uova e zucchero. In molti casi vengono aggiunte mandorle tritate, cioccolato, marmellata e frutta candita. In alcune parti d'Italia, nella notte fra l'1 e il 2 novembre, i dolci vengono sistemati su tavole imbandite per l'occasione, nella convinzione che con il calare dell'oscurità i familiari scomparsi ritorneranno nelle loro case per gustare l'omaggio di chi è ancora vivo.