
Il tribunale di Monza dove si celebra il processo
Giussano (Monza Brianza), 27 Aprile 2025 - Il prelievo forzato del Tfr e a fine maggio il pignoramento dell'abitazione familiare. Sono le mosse che la magistratura sta mettendo in atto per cercare di recuperare i 156mila euro che è accusata di essersi intascata in tre anni, con una serie di bonifici dalle piattaforme in uso alla scuola mascherati da "mandati di pagamento" per servizi informatici mai realizzati o per l'acquisto "di beni" mai effettuati, l'ex assistente amministrativa in servizio all'istituto comprensivo "Don Rinaldo Beretta" di Giussano.
La donna, F.D., 54 anni, già ritenuta responsabile dalla Corte dei Conti della Lombardia, all'udienza preliminare davanti al Tribunale di Monza ha tentato di chiudere i conti con la giustizia penale con un patteggiamento, ma la pena da concordare con la Procura per peculato prevede la restituzione delle somme che si intendono sottratte, impossibile perché i suoi conti correnti, che sono stati già sequestrati, presentavano poche decine di migliaia di euro.
Da qui la necessità del prelievo forzato del Tfr relativo a una ventina di anni di lavoro a scuola, oltre al pignoramento della casa in cui vive la famiglia dell'ex assistente amministrativa. Con lei sono imputati in concorso anche due familiari ritenuti a loro volta corresponsabili perché le somme indebitamente sottratte sarebbero finite su conti correnti a lei intestati ma anche "cointestati" ai parenti stretti. Loro sostengono di non essere stati a conoscenza della provenienza delle somme. I tre dovranno tornare in Tribunale a novembre per il processo con il rito abbreviato. Finora né il ministero dell’Istruzione e del Merito e neanche la scuola si sono costituiti parti civili.