NICOLA PALMA
Cronaca

Emis Killa e gli affari con Lucci e Capuzzo in Italian Ink, catena di negozi di tatuaggi

Il rapper 34enne – che non è indagato – perquisito nell’inchiesta sugli ultras: a casa aveva 7 coltelli, manganelli, tirapugni e 40mila euro. "C’era quando lo steward è stato aggredito a San Siro"

Da sinistra, il rapper Fedez (non indagato), Fabiano Capuzzo, Cristian Rosiello (bodyguard di Fedez, arrestato) ed Emis Killa

Da sinistra, il rapper Fedez (non indagato), Fabiano Capuzzo, Cristian Rosiello (bodyguard di Fedez, arrestato) ed Emis Killa (non indagato)

Milano, 2 ottobre 2024 – A casa gli hanno trovato tre tirapugni, sette coltelli, un taser, un manganello telescopico e 40mila euro. Tutto sequestrato. C’è anche il nome di Rudolf Emiliano Giambelli, alias Emis Killa, tra le persone perquisite dagli agenti della Squadra mobile all’alba di lunedì nell’ambito dell’operazione ’Doppia curva’ che ha smantellato i direttivi di Nord e Sud. Si è trattato di una perquisizione "presso terzi". Tradotto: il rapper 34enne non è indagato. Tuttavia, il fatto che la polizia gli abbia setacciato l’abitazione di Bernareggio, in provincia di Monza, vuol dire che gli inquirenti ritenevano possibile che a quell’indirizzo ci fosse qualcosa di rilevante per l’indagine. E del resto Giambelli non ha mai fatto mistero dei suoi legami con gli ultrà rossoneri, a cominciare dal capo indiscusso Luca Lucci.

Il 17 agosto scorso, in occasione di Milan-Torino, il Tribunale di sorveglianza di Brescia ha autorizzato Lucci, affidato in prova al Serd di Milano per un programma per curare l’abuso di droga e la dipendenza dal gioco d’azzardo: il ’Toro‘ ha preso posto in uno sky box del accanto a Emis Killa, con tanto di striscione-dedica della Sud "Il Joker ride sempre".

Il nome di Giambelli torna negli atti della Dda anche per un episodio dell’11 aprile 2024 prima di Milan-Roma. Uno steward a guardia dei tornelli cerca di impedire che due tifosi entrino con la tecnica della ’doppietta’, cioè in fila indiana dopo aver scannerizzato un biglietto. La reazione dell’ultrà rossonero e di altri tre, che se la prendono pure con gli agenti e vengono denunciati.

Sui social pose da duri

L’analisi delle immagini porta a identificare l’intero gruppo a difesa del ’Bo‘: nei filmati spunta pure Emis Killa, col fratello di Lucci, Francesco, e dei fedelissimi Daniele Cataldo, Alessandro Sticco, Luciano Romano e Giancarlo Capelli alias ’Barone‘, nonché di Christian Rosiello, Fabiano Capuzzo e Islam Hagag detto ’Alex Cologno‘. Gli ultimi tre li frequenta abitualmente anche fuori dallo stadio, insieme a Fedez. Non si contano le foto insieme sui social, in pose da duri o a petto nudo e con i tatuaggi ben in vista.

A proposito di tattoo, Killa condivide con Capuzzo le quote di un negozio di Monza della catena in franchising Italian Ink, fondata e posseduta all’80% da Luca Lucci. Un intreccio di amicizie e affari che ruota sempre e solo attorno al ’Toro‘: "Il suo ruolo di capo della Curva Sud – sintetizzano i pm – gli ha consentito di tessere, con noti artisti italiani (Fedez, Emis Killa, Lazza, Tony Effe, Cancun, Gue Pequeno), relazioni lavorative nel settore musicale: ciò gli ha consentito di aumentare, in maniera esponenziale e con pochissimi controlli, i guadagni, avviando preliminari accordi per gestire i concerti di tali artisti, sia sul territorio nazionale (e in particolare in Calabria) sia internazionale, facendo leva sull’intraprendenza del suo fedelissimo Islam Hagag".