Milano, 2 febbraio 2021 - Lunedì 15 febbraio 2021 è il giorno X per l'apertura degli impianti sciistici. Una data tanto attesa per gli operatori italiani, che sperano di salvare almeno in parte una stagione invernale completamente sconvolta dall'emergenza Covid. Tutto verrà deciso venerdì, quandi il Comitato tecnico scientifico sarà chiamato ad approvare il protocollo inviato nei giorni scorsi dalle Regioni.
Le richieste dei governatori
I presidenti delle Regioni chiedono, ad esempio per le aree che si trovano in zona arancione, di mantenere aperti gli impianti con un limite del 50% e con utilizzo obbligatorio della mascherina Ffp2. Per quanto riguarda la zona rossa, invece, le piste dovranno rimanere chiuse. Inoltre è stata proposta l’introduzione di un tetto massimo di skipass giornalieri vendibili. In zona gialla, nel caso delle seggiovie, potrebbe essere prevista una portata massima al 100% della capienza con uso obbligatorio della mascherina chirurgica, anche eventualmente inserendola nella fascia scalda collo. La portata sarebbe ridotta al 50% se le seggiovie venissero utilizzate con la chiusura delle cupole paravento. Per le cabinovie e le funivie, riduzione al 50% della capienza e uso obbligatorio della mascherina chirurgica.
Niente code alle biglietterie
Spazio anche a soluzioni organizzative per ridurre gli assembramenti. Sui ticket viene così proposta la prevendita/prenotazione online o tramite altre soluzioni digitali. Il protocollo indicato dalle Regioni, inoltre, prevede sia sempre assicurato il distanziamento di un metro. Un distanziamento che viene proposto di applicare anche ai nuclei familiari, a eccezione di chi necessita di accompagnamento o di assistenza. I gestori degli impianti di risalita, dal canto loro, dovranno garantire la gestione dei flussi e delle code, applicando misure per il mantenimento del distanziamento sociale e con l’introduzione di strumenti di comunicazione in grado di informare tutti gli utenti in merito alle regole. Gli sciatori, infine, sono poi invitati a prediligere la consumazione di alimenti e bevande all’aperto. L’après ski è invece permesso solo con posti a sedere e nel rispetto delle regole già definite nei protocolli sulla ristorazione e pubblici esercizi.
Il presidente della Federazione
"Il danno ormai è fatto, ma almeno arriverà un po' di respiro per il settore montano: un anno di chiusura è stato un colpo durissimo". Il presidente della Fisi, Flavio Roda, commenta l'apertura degli impianti sciistici: "L'unica cosa che si può dire è "mai troppo tardi". Adesso speriamo che gli operatori possano trarne qualche sollievo. Sicuramente non recupereranno la stagione, il periodo più importante per loro sono le vacanze di Natale. Ma almeno un po' di lavoro arriva". Lato economico a parte, Roda è preoccupato "per la pratica sportiva. Il pericolo è che tante persone, e soprattutto giovani e bambini, abbandonino lo sci. Verrebbe a mancare un numero importante di persone che praticano lo sport invernale. Se di sicuro non si recupera la stagione, almeno si dà la possibilità agli appassionati di riprendere a praticare".