
La maggior parte degli incidenti mortali avviene nelle strade statali e in autostrada
Milano – Cinque morti in cinque incidenti. Una ragazza di 20 anni falciata sotto gli occhi del fidanzato da un ubriaco che guidava con la gamba ingessata. Una giovane di 28 anni caduta in un canale dopo aver perso il controllo dell’auto. Un motociclista di 36 anni finito addosso a palo. Un uomo di 58 anni deceduto a seguito di un frontale tra due macchine. Un anziano di 82 anni che si è schiantato contro un albero. Tutto in poche ore sulle strade della Lombardia.
Contrariamente a quanto avviene a livello nazionale, il numero di incidenti nella regione sta aumentando da diversi anni e nel 2024 ha superato il livello del 2019: secondo l’ultimo monitoraggio dell’incidentalità stradale, lo scorso anno sono avvenuti 33.140 incidenti con morti e feriti (nel 2023 erano 29.190). Ma dove avvengono la maggior parte degli incidenti? E quali sono le cause più frequenti? Andiamo con ordine.
Dove avvengono più incidenti
L’aspetto forse più importante che emerge dai dati sugli incidenti elaborati da Polis Regione Lombardia riguarda le strade più pericolose. Benché su quelle urbane è infatti più probabile avere incidenti, dato che quasi tre quarti del totale avvengono in città, le strade statali e provinciali hanno indice di mortalità – cioè numero di morti ogni 100 incidenti – tre volte superiore. Maggiore persino di quello che si registra in autostrada. In sintesi, le strade extraurbane sono le più pericolose. Le vittime sono in larga parte conducenti (75 per cento dei deceduti), seguiti dai passeggeri (10 per cento) e dai pedoni (15 per cento).
Questa dinamica spiega anche perché, nonostante nella città metropolitana di Milano avvenga il 40 per cento di tutti gli incidenti e in numero assoluto la maggior parte dei mortali, le province con l’indice di mortalità più alto siano Sondrio (3,4 morti ogni 100 incidenti), Pavia (2,3), Lecco (2,3), Brescia (2,0) e Mantova (2,0). Cioè province in cui la stragrande maggioranza del traffico automobilistico avviene su strade Provinciali e Statali e Regionali. Dopo le province sopraelencate seguono Bergamo (1,5), Como (1,4), Lodi (1,3), Varese (1,2), Cremona (1,0), Milano (0,9) e infine Monza e Brianza (0,6).
Quali sono le cause degli incidenti
Complessivamente, circa due terzi degli incidenti stradali avvengono tra due o più veicoli, un quarto riguarda veicoli isolati e circa il 10 per cento consiste nell'investimento di pedoni. Ma se c’è una cosa che gli automobilisti devono tenere a mente parlando di come avvengono le tragedie sulle strade è che le cause degli incidenti in generale sono diverse da quelle degli incidenti mortali.
Le cause più frequenti tra veicoli in marcia – si legge nel rapporto Polis – sono “la guida distratta (18,3%), il mancato rispetto della precedenza (13,9%), l’eccesso di velocità (9,6%) e il mancato rispetto della distanza di sicurezza (7,3%)”. La guida distratta è legata spessissimo all’uso dello smartphone.
Questione di velocità
Ma a fare la differenza quando si parla di incidenti mortali è di gran lunga la velocità: essa non è solo un fattore di rischio per la probabilità di scontro, ma è il fatto più determinante per la gravità delle conseguenze. Essa riduce i tempi di reazione, accresce la distanza di arresto del veicolo e rende il controllo del mezzo più difficile. La probabilità di sopravvivenza di un pedone investito da un’auto che viaggia a 50 chilometri orari, ad esempio, è tre volte più alta rispetto a 60 chilometri orari. E se viene travolto a 30 all’ora ha 9 possibilità su 10 di sopravvivere.
Negli incidenti tra veicoli e pedoni, il 41 per cento è dovuto alla mancata precedenza in corrispondenza di attraversamenti pedonali. Altre cause frequenti sono l’attraversamento fuori dalle strisce da parte del pedone (13 per cento) e il camminare in mezzo alla carreggiata (5 per cento).

Fasce orarie più a rischio
È interessante osservare le fasce orarie interessate dai decessi. Infatti, benché la maggior parte degli incidenti avvengano negli spostamenti tra casa, lavoro e scuola – soprattutto tra le 17 e le 18 – il picco di incidenti mortali si verifica di notte, tra le 22 e le 6, con indici di mortalità che raggiungono il massimo alle ore 4.