Pavia, 2 maggio 2024 - L’utilizzo delle cellule stromali mesenchimali, in associazione ai cortisonici, possono aiutare a prevenire l'insorgere di danni polmonari persistenti e invalidanti in pazienti che hanno avuto un’infezione polmonare grave: sono queste le conclusioni del lavoro recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Respiratory Research.
“Sebbene siano ancora necessarie ulteriori indagini e protocolli condivisi, la sicurezza della terapia con cellule stromali mesenchimali è stata ripetutamente dimostrata - commenta Mirko Belliato, direttore della terapia intensiva cardiotoracica del San Matteo -, che ha condotto lo studio insieme alle dottoresse Patrizia Comoli e Maria Antonietta Avanzini -; il suo potenziale nel trattamento della sindrome da distress respiratorio acuto (Ards) e nella prevenzione della fibrosi polmonare postinfiammatoria (PF) potrebbe rappresentare una nuova strategia terapeutica”.
Mentre l’epidemia di Covid19 e le sue complicanze sono ancora oggetto di indagine, la fibrosi polmonare postinfiammatoria (PF) è già stata descritta come una sequela a lungo termine della sindrome da distress respiratorio acuto (Ards), secondaria all’infezione da Sars-CoV2. Le possibilità terapeutiche per i pazienti con esiti polmonari da distress respiratorio acuto, come la fibrosi polmonare postinfiammatoria, sono ancora limitate e non prolungano significativamente la durata della vita.
Per i casi più gravi di questa patologia l’unico trattamento definitivo, ad oggi, rimane il trapianto polmonare. Tuttavia, numerosi studi preclinici e clinici hanno dimostrato che le cellule mesenchimali stromali (Msc) allogeniche potrebbero rappresentare un approccio terapeutico promettente in diversi disturbi polmonari, e il loro potenziale per il trattamento della sindrome da distress respiratorio acuto e la prevenzione della fibrosi polmonare postinfiammatoria è stato studiato durante la pandemia di Covid-19.
Da aprile 2020 ad aprile 2022, sei pazienti con sindrome da distress respiratorio acuto correlata a Covid19, ricoverati in terapia intensiva cardiotoracica, sono stati trattati con cellule stromali mesenchimali prodotte dalla Cell Factory del San Matteo, diretta da Patrizia Comoli. Quattro pazienti hanno completato il trattamento e sono stati dimessi dall’unità di terapia intensiva, mentre due hanno ricevuto solo una dose di Msc a causa della sindrome da disfunzione multiorgano (Mods) e il conseguente inevitabile decesso.