Milano, 16 dicembre 2022 - L'influenza? Come quella di quest'anno non si vedeva da tempo. Il virus stagionale, che già da settimane sta costringendo gli italiani a letto, non sembra destinato ad attenuarsi. Al contrario, secondo gli esperti potrebbe crescere ulteriormente.
Influenza, "livelli mai raggiunti"
"Abbiamo ormai superato la media dei 17 casi su mille. Stiamo quindi toccando il punto piu' alto di incidenza mai raggiunto negli ultimi quindici o venti anni e non siamo nemmeno certi che sia il punto massimo dell'epidemia di quest'anno", ha detto all'Agi Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg), che ha aggiunto: "Siamo gia' ai livelli di gennaio, con un'anticipazione di tre o quattro settimane e, guardando la pendenza della curva, si presume che tendera' a crescere ulteriormente toccando livelli finora mai raggiunti". I medici di famiglia mettono inoltre in allerta sulla durata, sia del virus che della stessa diffusione. "Di solito l' influenza raggiunge un livello massimo ma poi scende - ha spiegato Scotti -, ma quest'anno rischiamo invece che si arrivi a una sorta di plateau fisso, con livelli di incidenza che rimangono alti per alcune settimane. Potremmo inoltre avere una doppia curva e un'incidenza di nuovo in risalita piu' in la', facendo reinfettare chi gia' ha avuto l' influenza".
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I più colpiti sono i bambini
Stando ai dati dell'Istituto superiore di sanità, l'incidenza più alta della malattia stagionale è tra i bambini da 0 a 4 anni. Seguono quelli da 5 a 14 anni. Gli adulti quindi sono meno colpiti. "Come ogni anno, a Natale i bambini in età scolare porteranno la malattia nelle famiglie e così a gennaio vedremo una crescita di casi tra gli adulti: il meccanismo ormai lo conosciamo bene", ha spiegato Silvestro Scotti. "Nelle riunioni familiari ci saranno anche soggetti fragili, come i nonni. Comunque osserveremo un aumento tra gli adulti suscettibili perché non vaccinati e perché non hanno avuto l'influenza negli ultimi due anni".
Sintomi e durata
Questa forma influenzale dura a lungo, fino anche a dieci giorni, con una febbre che arriva anche a 40 o 41 gradi e sintomi come tosse e dolore toracico che spaventa, perche' molti pazienti temono non solo di avere il Covid ma delle vere e proprie complicanze bronchiali.
Assalto ai pronto soccorso
"Abbiamo tutti i giorni migliaia di pazienti in attesa di ricovero dentro i pronto soccorso. Non c'e' nulla di nuovo. Gia' a luglio dicevamo che stavamo conoscendo un sovraffollamento dei pronto soccorso che in periodo estivo non avevamo mai conosciuto finora - si è sfogato con l'Agi Fabio De Iaco, presidente nazionale della Societa' italiana della medicina di emergenza-urgenza Simeu -. Stiamo conoscendo una nuova fase di emergenza, mi spiace chiamarla cosi' perche' qui di eccezionale e non prevedibile non c'e' proprio nulla - ha proseguito -. Abbiamo un'epidemia influenzale annunciata da mesi e abbiamo un incremento del Covid prevedibile e previsto. Tutto questo ci ha portato alla situazione attuale di assoluta insufficienza di ospedali e strutture di emergenza. I problemi che scontiamo sono due, la carenza di personale e il boarding, con tutte le persone in attesa nei pronto soccorso. Ma e' un problema di inefficacia di tutto il sistema sanitario - ha spiegato ancora - e quindi anche l'ospedale e il post-ospedale non bastano perche' lavoriamo su vasi comunicanti. Nessuno si salva fa solo. Il problema del pronto soccorso non se lo risolve il pronto soccorso".
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Il vaccino
Una soluzione per evitare la pressione su ospedali e medici di famiglia c'e' gia'. E' il vaccino. "Bisogna far capire che l' influenza e' una malattia che nel 99 per cento dei casi non da' problemi, ma c'e' quell'uno per cento dal quale bisogna necessariamente difendersi. La vaccinazione influenzale ormai e' sperimentata e va scelta. Non per paura - ha detto Silvestro Scotti - ma per normale difesa".
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