LUCA BALZAROTTI
Cronaca

Infortuni sul lavoro in Lombardia: la curva sale

Il rallentamento provocato dal Covid è finito, a maggio il 48% in più: boom di casi nei settori dove produzione e consumi sono ripartiti

Soccorsi in una foto di repertorio

Milano - C’è una curva che torna a crescere. Con la ripresa della produzione stanno aumentando anche gli infortuni sul lavoro. Mese dopo mese, per industria e artigianato, il trend del calo di incidenti si sta progressivamente assottigliando, perdendo quel terreno guadagnato un anno fa con il rallentamento di produzione e consumi provocato dalla pandemia. Lo rivela l’analisi condotta dal dipartimento Salute e sicurezza della Cisl Lombardia sulla base degli ultimi dati Inail, relativi ai primi cinque mesi dell’anno in rapporto allo stesso periodo del 2020. A fine maggio gli incidenti sul lavoro denunciati sono saliti a 8.314, contro i 5.605 di maggio 2020: una crescita del 48%. Analizzando l’andamento del periodo gennaio-maggio 2021, il trend di calo rispetto al 2020 si riduce dal -13,7% del quadrimestre gennaio-aprile al -9,74% per il periodo gennaio-maggio. In venti giorni lavorativi, la curva degli incidenti in Lombardia è risalita rapidamente di 4 punti percentuali.

"I dati evidenziano che nulla è cambiato rispetto al passato, che non c’è stata nessuna inversione del trend negativo – sottolinea Pierluigi Rancati, segretario regionale Cisl Lombardia –. Al contrario, registriamo un peggioramento. Occorre quindi rafforzare l’attività di prevenzione e controllo nei luoghi di lavoro. Con Regione Lombardia e le Prefetture abbiamo avviato un confronto per definire concrete e attuabili misure di rafforzamento delle attività ispettive e di potenziamento del personale dei servizi di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro". L’esistenza di un andamento quasi parallelo tra ripresa e infortuni trova conferma nell’analisi dei settori più colpiti dagli incidenti: le denunce aumentano nell’industria (+ 37%), nell’artigianato (+27%), nelle attività in conto stato (+28%) dove la domanda sta tornando a crescere. Mentre nel terziario, ancora frenato dall’effetto Covid, gli infortuni sul lavoro registrano ancora un calo significativo: -30%.

Con la diminuzione dello smart working sono tornati a crescere anche i casi di infortuni nel tragitto casa-lavoro: a maggio sono raddoppiati rispetto allo stesso mese di un anno fa, passando da 506 a 1.003. Complessivamente, analizzando i primi cinque mesi, sono saliti da 4.660 a 4.966. Sul calo degli infortuni mortali - da 104 a 56 nei primi cinque mesi - ha inciso la diminuzione delle morti per Covid-19. Ma preoccupa l’aumento di quelli non provocati dal virus, 24 in più. Solo a maggio in Lombardia ci sono state dieci morti sul lavoro. Un anno fa, nello stesso mese, quattro. "I dati confermano che la diminuzione degli infortuni era ed è dettata dalla chiusura e dal rallentamento delle attività produttive, delle scuole e dal lavoro agile o remoto – conclude Rancati – e non da investimenti per la salute e sicurezza o da una crescita culturale di cui abbiamo invece assolutamente bisogno".