
Oltre 77 mila gli interventi non urgenti in lista d'attesa in Lombardia (foto di repertorio)
MILANO – Sono 77mila gli interventi chirurgici non urgenti programmati in Lombardia nel periodo compreso tra il 2020 e il 2023 ma non ancora effettuati perché rimasti in quel limbo chiamato “liste d’attesa”. Un dato che può essere viziato da almeno tre fattori. Il primo: possibile ci siano pazienti che, pur essendo stati operati, risultino ancora in fila perché si erano messi in lista d’attesa in più ospedali. Il secondo: possibile che siano finiti nel conto anche pazienti deceduti. Il terzo: il 2020 e il 2021 sono stati condizionati dalla pandemia da Coronavirus. Tutto questo premesso e precisato, il dato è stato reso noto ieri dalla stessa Regione nell’ambito della nota con la quale si annuncia lo stanziamento di 47,4 milioni di euro proprio per ridurre le attese.
“La Giunta regionale – si legge nella nota – ha approvato un piano operativo per il recupero delle prestazioni ospedaliere e per l’aggiornamento delle liste d’attesa. Con uno stanziamento di 47,4 milioni di euro, la delibera, proposta dall’assessore al Welfare Guido Bertolaso, ha l’obiettivo di ridurre i tempi di attesa per le prestazioni di ricovero non urgenti. Per il recupero delle prestazioni ospedaliere 2020-2023 il Ministero della Salute – si spiega nella nota – ha messo a disposizione risorse economiche per consentire di estendere l’orario di apertura delle sale operatorie e incentivare l’attività aggiuntiva da parte dei medici e delle equipe. Il piano operativo consentirà di effettuare, inoltre, una pulizia e un aggiornamento delle liste d’attesa per migliorare l’efficienza del sistema sanitario regionale. Da un primo rilevamento risultano infatti in attesa di essere effettuati circa 77.000 interventi relativi al periodo 2020-2023. Un numero che dovrà essere aggiornato poiché – si spiega – nelle liste spesso rimangono pazienti duplicati, persone inserite in lista d’attesa per lo stesso intervento presso più enti, pazienti deceduti. Questa attività risulta fondamentale per migliorare la programmazione sanitaria e garantire un utilizzo più efficiente delle risorse disponibili”.
“Regione Lombardia ha avviato un processo di implementazione di un sistema di gestione delle liste di attesa centralizzato a livello di ATS di modo che l’andamento dei ricoveri per interventi sia costantemente monitorato. Le aziende sanitarie sono tenute ad aggiornare e verificare continuamente le proprie liste d’attesa. In particolare devono eliminare le richieste già evase, cancellare le richieste non più necessarie per rivalutazione clinica, scelta di percorsi alternativi, decesso o altre condizioni, e sviluppare un sistema di recall per contattare gli assistiti e verificare la necessità della prestazione”.
“È importante incrementare le attività delle sale operatorie – evidenzia Bertolaso – per assicurare un accesso in tempi congrui a chi deve essere sottoposto a un intervento non urgente. È però necessario anche provvedere a un aggiornamento costante delle liste d’attesa per garantire cure tempestive e appropriate. Con questo provvedimento Regione Lombardia conferma il proprio impegno verso un sistema sanitario sempre più vicino ai bisogni dei cittadini”.