G.BOS.
Cronaca

Cos'è e cosa prevede lo ius soli

Lo ius soli si contrappone allo ius sanguinis attualmente vigente in Italia. In Parlamento presentate tre proposte di legge

Pugni al cielo per Patta, Jacobs, Desalu e Tortu sul podio di Tokyo

Roma, 10 agosto 2021 -  Ius soli. L'Italia si divide sia sul principio che sulle varie forme possibili. Ma di cosa stiamo parlando? Ius soli, dal  latino, significa "diritto del suolo" e , dal punto di vista giuridico, significa ottenere la cittadinanza di un Paese solo per il fatto di essere nati sul suo territorio, indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori. Un principio, valido nella forma più integrale in alcune nazioni come l'Argentina o gli Usa o in forme più limitate in altri come la Francia. Lo ius soli  si contrappone allo ius sanguinis attualmente vigente in Italia. Lo ius sanguinis come principio giuridico prevede la cittadinanza si acquisisca  per nascita da un  genitore oppure grazie a  antenato che la possedeva. Il caso tipico sono gli italiani di America che pur essendo di seconda o terza generazione hanno ottenuto il nostro passaporto grazie a nonni e bisnonni italiani.

Attualmente in Parlamento sono ferme  tre proposte di legge che vanno dal riconoscimento dello ius soli al piu''moderato ius culturae. La prima proposta è a firma Laura Boldrini, un'altra  è del dem Matteo Orfini e l'ultima di Renata Polverini, deputata di Forza Italia. Gli schieranti politici sono fortemente divisi: nettamente contrari Lega e FdI. A favore i dem,  Leu e, più timidamente, Italia Viva. Pronti a parlarne i 5 stelle e Forza Italia ma al loroi nterno coesistono sensibilità diverse. Posizioni contrapposte con olemiche durissime. Il tutto mentre l'Italia vede i suoi figli non bianchi come Marcell JacobsFausto Desalu trionfare alle Olimpiade di Tokyo e riaprire proprio in dibattito attorno allo ius soli.

La normativa attuale

La cittadinanza italiana si basa sul principio dello Ius sanguinis (diritto di sangue), in base al quale il figlio nato da padre italiano o da madre italiana è italiano. Un principio valido anche per l'adozione internazionale: un bimbo straniero adottato da una coppias italiana acquista subito la cittadinanza.  Glii stranieri possono però ottenre la cittadinanza italiana se  in possesso di determinati requisiti: per matrimonio (i casi sono espressamente specificati dalla legge); per "residenza italiana", ma con limiti ben definiti e, infine,se  lo straniero è nato in Italia e vi risiede legalmente senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età, chiedere  la cittadinanza italiana entro un anno dal suo diciottesimo anno d'età. La legge di riferimento è  la numero  91 del 5 febbraio 1992, successivamente modificata dalla legge 94 del 2009, e ulteriori regolamenti.

Queste le proposte presentate alla Camera

Ius Soli  (Proposta Boldrini)

Il testo modifica l'attuale normativa aggiungendo la possibilità di acquisirle la cittadinanza "chi è' nato nel territorio della Repubblica da genitori stranieri di cui almeno uno è regolarmente soggiornante in Italia da almeno un anno, al momento della nascita del figlio" e "chi è nato nel territorio della Repubblica da genitori stranieri di cui almeno uno è nato in Italia". In questi casi, la cittadinanza si ottiene a seguito di una dichiarazione di volontà  espressa da un genitore. Entro un anno dal compimento della maggiore età può rinunciare se è in possesso di un'altra cittadinanza. Qualora non sia stata resa la dichiarazione di volontà da parte dei genitori, si acquista la cittadinanza, senza ulteriori condizioni, se se ne fa richiesta entro due anni dal compimento della maggiore età. In caso di soggetti minori, "lo straniero nato o entrato in Italia entro il decimo anno di età, che vi abbia regolarmente soggiornato fino al compimento della maggiore età, diviene cittadino se dichiara di voler acquistare la cittadinanza italiana entro due anni dalla suddetta data". La proposta a prima firma Boldrini introduce anche lo Ius culturae: il minore figlio di genitori stranieri acquista la cittadinanza italiana, a seguito di dichiarazione di volontà in tal senso espressa da un genitore o da chi esercita la responsabilità  genitoriale, se ha frequentato un corso di istruzione primaria o secondaria di primo grado ovvero secondaria di secondo grado presso istituti scolastici appartenenti al sistema nazionale di istruzione. Infine, la proposta prevede l'acquisizione della cittadinanza per lo straniero che risiede legalmente da almeno cinque anni nel territorio della Repubblica e che è  in possesso di un determinato requisito reddituale (gli anni scendono a tre per i rifugiati). 

Ius culturae  (Proposta Polverini)

Il testo Polverini si concentra solo sullo  Ius culturae per i bimbi stranieri che abbiano concluso un ciclo di scuole primarie. Recita il testo: "Lo straniero, nato in Italia e che abbia completato il corso di istruzione primaria secondo la disciplina vigente risiedendovi legalmente fino a tale data, diviene cittadino mediante dichiarazione resa in qualunque momento. Qualora si tratti di minore, la dichiarazione è resa dal soggetto che esercita la potestà dei genitori secondo l'ordinamento dello Stato di origine. Quanto allo straniero nato in Italia, è necessario che vi abbia risieduto legalmente senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età. Infine, lo straniero nato in Italia acquista la cittadinanza italiana, a condizione che alla data di presentazione dell'istanza risieda legalmente da almeno tre anni nel territorio della Repubblica, previo superamento di un esame che ne accerti la conoscenza della cultura e della lingua italiana nonche' dei principi e delle norme fondamentali dell'ordinamento italiano.  Ius Soli temperato (Proposta Orfini)

Il testo del deputato dem prevede uno ius soli temperato, ovvero disciplina l'estensione dei casi di acquisizione della cittadinanza per nascita per i bimbi nati nel nostro Paese da genitori stranieri, di cui almeno uno vi risieda legalmente senza interruzioni da non meno di cinque anni o sia in possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo. Inoltre, la proposta disciplina anche lo ius culturae e prevede, per il minore straniero che sia nato in Italia o vi sia arrivato prima del compimento del dodicesimo anno di età, l'introduzione della possibilità di acquisire la cittadinanza a seguito di un regolare percorso formativo di almeno cinque anni svolto, ai sensi della normativa vigente, nel territorio nazionale, consistente in uno o più cicli presso istituti appartenenti al sistema nazionale di istruzione o percorsi di istruzione e formazione professionale triennali o quadriennali idonei al conseguimento di una qualifica professionale, oppure, nel caso in cui la frequenza riguardi il corso di istruzione primaria, è altresì necessaria la conclusione positiva di tale corso. Infine, la proposta di legge configura la naturalizzazione, per lo straniero che abbia fatto ingresso nel territorio nazionale prima del compimento della maggiore età, vi risieda legalmente da almeno sei anni e abbia frequentato nel medesimo territorio regolarmente un ciclo scolastico, ai sensi della normativa vigente, con il conseguimento del titolo conclusivo, presso gli istituti scolastici appartenenti al sistema nazionale di istruzione, ovvero un percorso di istruzione e formazione professionale con il conseguimento di una qualifica professionale.