
Roma, 31 ottobre 2021 - E' d'obbligo per qualunque turista a Roma ma è anche un rito noto in tutto il mondo, il classico lancio della monetina nella fontana di Trevi cui da anni si è affiancato l'altrettanto immancabile selfie. Un rito che affonda le sue origini nella storia secolare dell'Urbe, a cui non si sono sottratti nemmeno i grandi del mondo riuniti al G20, che guidati da Mario Draghi, rigorosamente di spalle come impone la tradizione, hanno lanciato la monetina propiziatoria.
Un gesto visto ormai come un generico rito apotropaico e di buon augurio, mentre la leggenda "originale" associa il lancio a una garanzia evidentemente ambita tanto quanto la buona salute o l'amore: il ritorno almeno un'altra volta nella vita nella Citta' Eterna.
Ma da dove nasce la leggenda? La tesi piu' accreditata è che a iniziare la tradizione sia stato Wolfgang Helbig, grande archeologo tedesco dell'Ottocento, di stanza a Roma come tanti suoi connazionali, come il Gregoriovius, e protagonista dei salotti dell'epoca, negli ultimi anni del potere papale e nei primi della nuova Roma sabauda, dove proprio gli intellettuali mitteleuropei convenivano e si scambiavano opinioni, amicizie e pettegolezzi. Un'atmosfera di grande fervore culturale ma anche anni di "vacanze romane" che lasciava un ricordo struggente ai suoi protagonisti nel momento del ritorno in patria.
Proprio per lenire questa malinconia Helbig, inventò il rito-gioco della monetina, incantesimo in grado di rassicurare i suoi nordici compagni di studi e di soggiorno sul garantito ritorno sotto il cielo azzurro dell'Urbe.
Tuttavia, secondo gli storici l'origine sarebbe ancora più antica: gli antichi romani usavano lanciare monete in corsi d'acqua, fiumi, laghi e anche fontane, per accattivarsi i favori delle divinità acquatiche e attirarsi la buona sorte per esempio alla vigilia di un viaggio. Che la fontana abbia un'aura "magica" lo dimostra anche l'altra usanza tradizionale nella roma papalina: quando un giovane doveva lasciare la Capitale, la fidanzata lo accompagnava alla Fontana di Trevi per berne l'acqua da una coppa mai usata, che veniva poi rotta: in questo modo l'amore diventava infrangibile malgrado la distanza.
Oggi il rito della monetina è necessariamente modernizzato e ha perso le due caratteristiche principali: la moneta, secondo la leggenda, dovrebbe essere fuori corso, e al lancio andrebbe seguita una copiosa bevuta dell'acqua Vergine che sgorga dalla fontana, cosa impossibile perche' l'acqua è di ricircolo e non e' potabile. Dollari, euro, yen: ogni giorno monete per un valore equivalente di 3mila euro vengono raccolte dagli addetti del Comune, e poi indirizzate a opere di carità tramite la Caritas.