FEDERICA PACELLA
Cronaca

Lavoratori autonomi in Lombardia: perché continuano a calare

Artigianato e commercio hanno perso addetti nel breve e nel lungo periodo: i dati dell’Osservatorio Inps

Lavoratori autonomi e ditte individuali: le cifre

Lavoratori autonomi e ditte individuali: le cifre

Milano, 28 giugno 2024 – Non si arresta il trend in calo di lavoratori autonomi nel commercio e nell’artigianato. I dati pubblicati dall’Osservatorio autonomi dell’Inps, aggiornati al 2023, evidenziano praticamente ovunque una riduzione nei numeri sia rispetto al 2022 che facendo il confronto con 10 anni fa, nel 2014, quando pure la situazione economica era segnata dalla grande crisi globale.

Per quanto riguarda gli artigiani, nel 2023 il numero medio annuo degli iscritti all’Inps erano 263.158 contro i 275.763 del 2022 e circa 50mila in meno dei 314.831 del 2014. In un anno, risultano quindi 12.600 artigiani in meno a livello regionale, circa il -4,5%. Tra le province, in valore assoluto i cali maggiori sono a Milano (-4.455), Bergamo (-1602) e Brescia (-1600), ma in valore percentuale, la riduzione maggiore è stata nel Mantovano (-6% nel 2023 rispetto al 2022) e nella provincia di Varese (-5%). Il calo dipende dalla combinazione tra chiusure e numeri di aperture che non bastano a compensare chi va in pensione.

Resistono gli "storici”

Se guardiamo il dato regionale lombardo, nel 2023 erano soltanto 6.355 gli artigiani con uno o due anni di attività alle spalle, numero drasticamente ridotto rispetto ai 16.021 del 2022, che era il record negativo degli ultimi dieci anni. Significa, in sostanza, che negli ultimi due anni pochissimi hanno intrapreso questa attività, meno della metà di quelli dello scorso anno.

Resiste, invece, chi ha più di 20 anni di attività: sono 135.895 gli artigiani lombardi con questa storicità, più della metà del totale. Un segno positivo in termini di consolidamento di queste attività e di mantenimento del know-how, ma che dovrebbe accompagnarsi con un ricambio generazionale che non sta avvenendo. Questo andamento è confermato anche se guardiamo le fasce d’età: gli artigiani under-35 sono 25.106 (erano 30.246 nel 2022, 44.855 nel 2014), con una prevalenza di collaboratori (20.319).

Questioni di genere

Al contrario, sono 106mila quelli dai 55 anni in su, il numero più elevato negli ultimi 10 anni (erano 81.596 nel 2014): quasi 100mila sono titolari. Poche le donne artigiane, 55.510 in tutta la Lombardia, -8.000 rispetto a 10 anni fa: 20 mila sono over 55, anche loro in crescita; neanche 6mila le under-35.

Diverso il rapporto uomo-donna nel commercio, dove le autonome sono circa il 30% dei 299mila lavoratori totali. Anche in questo caso si rileva un calo rispetto al 2022 e, in generale, rispetto agli ultimi 10 anni: basti pensare che nel 2014 il numero medio annuo di commercianti registrato all’Inps era di 324.000.

Negli ultimi due anni, tra le province Bergamo, Cremona, Mantova e Pavia hanno registrato riduzioni superiori all’1%, mentre in controtendenza è Milano, dove ci sono 477 commercianti in più. Rispetto al 2014, sono 24mila gli autonomi in meno iscritti all’Inps in questo settore, con cali del 14% nel Mantovano, del 15% nel Pavese, e sopra il 12% a Lodi, Varese e Sondrio. Solo 21.626 gli iscritti da 1 o 2 anni, così come sono solo 37mila gli under-35 a fronte di 124 mila over-55.

Il nodo collaboratori

Nella maggior parte dei casi, i commercianti sono titolari (275mila, numero che si mantiene stabile rispetto al 2022), mentre mancano i collaboratori, solo 24mila in tutta la Lombardia (per lo meno quelli iscritti all’Inps), a fronte dei 36mila del 2014. La metà dei collaboratori sono over 50, segno che il settore offre un’opportunità di lavoro a chi è vicino alla pensione.

Aumentano rispetto agli ultimi cinque anni le donne titolari di attività commerciali, con poco più di 87mila iscritte all’Inps (media annua): di queste, più di 47mila sono over 50. Poche, invece, le under-35 che fanno questo lavoro, 10mila rispetto alle 13mila e 500 di 10 anni fa.