
Lidia Macchi (Newpress)
Varese, 17 gennaio 2016 - Una folla di 300 persone si è riunita oggi nella cappella della Fondazione Molina di Varese, istituto dove è ricoverato il padre di Lidia Macchi, Giorgio. La chiesa gremita e le parole del cantautore Claudio Chieffo hanno accompagnato la cerimonia in suffragio della giovane uccisa quasi 30 anni fa a Cittiglio. Attorno al padre di Lidia, la moglie e i due figli Alberto e Stefania.
Le parole di Don Stefano hanno ricordato l'entusiasmo e la partecipazione alla vita della ragazza brutalmente assassinata nel Varesotto dopo essere stata violentata e del cui omicidio la Procura generale di Milano accusa Stefano Binda, 48 anni amico e compagno di scuola di Lidia, arrestato due giorni fa.
«Bella e piena di stupore» ha cantato un artista accompagnato dalla sua chitarra. In onore di Lidia, Chieffo, vicino a Comunione e Liberazione, aveva scritto «La Rosa» e altre canzoni, poi pubblicate in un album nel 2001. A messa ultimata, tra i molti presenti, tutti familiari e amici dei Macchi, in molti avevano gli occhi lucidi, qualcuno ha pianto. Nessuno aveva voglia di parlare. Un nipotino, che Lidia non ha mai incontrato, ha distribuito a tutti una sua fotografia con stampate sopra alcune frasi d'autore, tra cui una della stessa Lidia «e tu ci sei tra le pieghe del cuore, come sospiro sfuggito, come lacrima silenziosa, come tenera presenza, come acuto dolore». Per ricordare Lidia, un'amica ha pubblicato su Facebook le poesie composte dalla giovane assassinata.