All’indomani della direttiva predisposta dal ministero dei Trasporti sui 30 km orari in città e dopo l’impegno del vicepremier e ministro Matteo Salvini, di dialogare con i sindaci e collaborare per ottenere strade più sicure, le città lombarde si interrogano sulle inevitabili ricadute del provvedimento in termini di mobilità urbana.
Milano, Censi: “Bene più sicurezza in strada”
Già alcune strade di Milano hanno sposato la “filosofia” 30 km/h, ma ora il provvedimento verrà esteso. "Le grandi città hanno nuove esigenze che necessitano di nuove regole e nuove norme. Un confronto non preordinato e senza preconcetti può produrre risultati che vadano nella direzione di garantire una maggiore sicurezza per gli utenti della strada”. Sottolinea Arianna Censi, assessore alla Mobilità di Milano. “Se tutto questo dibattito produce un confronto che può aiutare a trovare soluzioni che generano benefici per i cittadini che abitano le nostre città, allora è positivo”, conclude l’assessore.
Monza, Pilotto: “Al via 30 km/h nei quartieri Triante e Libertà”
Il sindaco di Monza Paolo Pilotto (Pd) ha reso noto che tra qualche mese partiranno le prime sperimentazioni di limite 30 km/h in alcune zone. Si tratta dei quartieri Triante e Libertà, di strade parallele a quelle ad alta viabilità, con scuole e alta densità abitativa. Per arrivare ai quartieri a 30 km/h, ha sottolineato il primo cittadino, “saranno necessari investimenti e lavori per la segnaletica orizzontale e verticale, ma soprattutto per il posizionamento di piattaforme che rallentino la velocità e consentano a disabili e passeggini l'attraversamento in linea”.La polemica secondo Pilotto è destinata a spegnersi “quando si passerà dalla lettura ideologica, che resta incastrata tra i sostenitori del 30 o del 50 all'ora – ha proseguito – e se l'intenzione del ministro è quella di confrontarsi con chi gestisce la mobilità delle città, pensiamo agli uffici viabilità o ad Atm, che sappiamo cosa gestisce tra Milano ed hinterland, unitamente ai suoi consulenti”.
Zenoni: “Bergamo città giusta per limite velocità
Quella del Mit sui 30 km orari in città "è una direttiva che cerca di specificare come vanno applicate le norme vigenti che il nostro ufficio ha sempre applicato correttamente. Non trovo in questa direttiva qualcosa in contrasto con quello che abbiamo fatto noi a Bergamo”. Lo ha detto l'assessore alla Mobilità del Comune di Bergamo Stefano Zenoni. “Abbiamo fatto sempre ordinanze mirate, non omnibus, che non hanno toccato le vie di scorrimento principali e che hanno delle motivazioni e giustificazioni simili a quelle richiamate dalla direttiva, legate alle caratteristiche della strada e a siti sensibili come scuole, parchi, asili e luoghi frequentati dagli anziani” aggiunge Zenoni, sottolineando che il Comune fin qui “ha agito solo sulle strade di quartiere e su quelle che sono tendenzialmente prossime a luoghi abitati e frequentati. Non è un cambiamento radicale rispetto a quanto abbiamo già fatto”. Bergamo secondo Zenoni “per le sue caratteristiche è la città giusta per i 30 km orari su molte aree” visto “che è piccola come superficie ed è molto densamente abitata, con una folta presenza di ciclisti, pedoni e mezzi di trasporto e con moltissime strade storiche strette”.