Milano, 28 novembre 2024 – Più della metà. Sono 24 su 40 totali le tratte ferroviarie agli utenti delle quali sarà garantito l’indennizzo per soppressioni e ritardi per il mese di settembre. Magra consolazione: di certo i pendolari avrebbero preferito un servizio più puntuale, in un mese già abbastanza difficile data la sua collocazione in calendario, appena dopo le vacanze estive.
Il dato è peggiore dello stesso mese, un anno fa. Nel settembre 2023, infatti, le linee interessate furono 18.
Le province peggiori
La maglia nera va alla provincia di Varese, con sei direttrice a cui verrà applicato l’indennizzo: la Domodossola-Gallarate-Milano, la Porto Ceresio-Varese-Gallarate-Milano, la Luino-Gallarate, la Malpensa-Milano, la Como-Saronno-Milano e la Novara-Saronno-Milano.
Non va meglio nel Pavese, dove le linee che non hanno rispettato gli standard minimi di puntualità sono cinque: l'Alessandria-Pavia-Milano, la Stradella-Pavia-Milano, l'Alessandria-Mortara-Milano, la Mortara-Novara e la Pavia-Mortara-Vercelli.
Tutte le altre linee interessate
Queste le altre tratte “ultra ritardatarie”: Chiasso-Como-Monza-Milano, Tirano-Sondrio-Lecco-Milano, Lecco-Molteno-Monza-Milano, Bergamo-Carnate-Milano, Bergamo-Pioltello-Milano, Cremona-Treviglio, Brescia-Piadena-Parma, Brescia-Cremona, Mantova-Cremona-Lodi-Milano.
E, ancora, Asso-Seveso-Milano, Brescia-Iseo-Edolo, Lecco-Carnate-Milan e la Treviglio-Milano Passante-Varese.
La reazione politica
"Questi dati - attacca il consigliere regionale del Pd Simone Negri – che non fanno che confermare l'andamento negativo del servizio ferroviario in Lombardia. Nonostante i molti treni nuovi, per paradosso, la puntualità negli anni è diminuita dall'84,2% del 2017 all'82% del 2023. Significa che diciotto treni su cento, e sono soprattutto quelli nelle ore di punta, arrivano tardi”.
Il 2024, prosegue l’esponente dell’opposizione, “non è certo andato meglio e i dati di settembre lo dimostrano. Non è bastato neppure cambiare il sistema di monitoraggio per nascondere le criticità dei servizi. Anche se la puntualità non viene più misurata entro i cinque minuti di ritardo, ma entro un quarto d'ora le linee soggette a indennizzo non fanno che aumentare”.