Lingua blu, il virus negli allevamenti della Lombardia: “Nessun allarme, situazione sotto controllo”

La malattia virale non contagiosa dei ruminanti, trasmessa da insetti vettori ematofagi (culicoidi), che colpisce in modo particolare gli ovicaprini, è stata segnalata nelle province di Lecco, Como, Bergamo, Pavia, Monza e Brianza

Pecore, pericolo a causa del virus della 'Lingua blu'

Pecore, pericolo a causa del virus della 'Lingua blu'

Milano, 28 agosto 2204 – Virus della lingua blu anche negli allevamenti della Lombardia. 

La conferma arriva dal Consigliere Regionale di Fratelli d'Italia, Giacomo Zamperini: “Stiamo facendo e faremo tutto il possibile per contenere il contagio. Regione Lombardia farà tutto ciò che è necessario per sostenere con ogni mezzo l'attività degli allevatori e del mondo del pastoralismo lombardo. Non serve allarmismo, la situazione è sotto controllo​​​​​​".  La malattia virale non contagiosa dei ruminanti, trasmessa da insetti vettori ematofagi (culicoidi), che colpisce in modo particolare gli ovicaprini, è stata segnalata nelle province di Lecco, Como, Bergamo, Pavia, Monza e Brianza.

“Voglio rassicurare sul fatto che tutti stiamo facendo egregiamente il nostro dovere, in particolare le ATS e la struttura regionale. Sono in costante contatto con l'Assessore Regionale all'Agricoltura, Alessandro Beduschi, con il quale stiamo tenendo monitorata l'evoluzione del contagio, dopo aver avviato tutti i protocolli necessari per il suo contenimento. Depositerò una mozione urgente - ha spiegato il consigliere Zamperini - con la quale chiederò di avviare un rapido piano di intervento, senza costi a carico degli allevatori, attraverso il quale immunizzare gli animali con la vaccinazione, fortunatamente efficace e già utilizzata in passato, partendo dai territori interessati dalla presenza del virus, come quello di Lecco. Con la mozione chiederò inoltre che siano previsti puntuali ristori, a copertura di tutti i danni economici che possono essere collegati a questa malattia, sia diretti che indiretti”.

"Infine, è importantissimo evidenziare come non esista alcun pericolo per l'uomo ed alcun rischio o inconveniente nel consumare la carne ed i suoi derivati, non essendoci alterazioni organolettiche”. “Ringrazio di cuore - ha concluso Zamperini - il mondo che rappresenta l'interesse degli allevatori e le loro associazioni di categoria, per il grande servizio che stanno svolgendo in queste ore anche a livello comunicativo, consapevoli degli inevitabili disagi conseguenti alle misure preventive adottate, come ad esempio la sospensione di alcune fiere zootecniche. Regione Lombardia è al loro fianco, specialmente in un momento così delicato come quello della fine dell'alpeggio e della transumanza a valle. Già da domani, andrò personalmente a fare visita agli allevatori nei luoghi colpiti dal contagio”.

Nel frattempo, la Regione Lombardia ha emanato una direttiva per cui non sono consentite mostre, esposizioni, fiere e mercati di animali delle specie sensibili, nelle province interessate da focolai di lingua blu e in quelle comprese nelle zone infette. L’Ats di Bergamo ha per ora vietato la partecipazione alla Fiera zootecnica di Sant’Alessandro (6-8 settembre) di bovini, capre e pecore. Ma a forte rischio, se la situazione non cambierà, ci sono anche tutte le fiere bovine della Valle Brembana 

Cos’è la lingua blu

Si tratta di una malattia infettiva che si trasmette tra gli animali attraverso un insetto vettore. I sintomi principali sono febbre, ulcere, cianosi dei tessuti cutanei ed emorragie. Il nome gergale “lingua blu” deriva dai casi più gravi di contagio nei quali la lingua si gonfia, diventa blu cianotico e fuoriesce dalla bocca dell’animale. La malattia per gli ovini è potenzialmente fatale ma non c’è nessun pericolo per l’uomo che infatti non può essere contagiato.

I focolai

La maggior parte dei focolai si ritrovano soprattutto Sardegna, nel Sulcis e nel Nuorese: 81 tra 26 confermati e 55 sospetti nel sud ovest dell'Isola e 4 confermati e 77 sospetti a Nuoro. Segue poi l'Oristanese con 65 focolai (2 gli allevamenti dove è stata confermata la presenza del virus con 51 i capi morti e 63 sospetti) e quindi la Gallura con 49 focolai (41 attivi e 8 sospetti). Nel Cagliaritano i focolai, ancora tutti solo sospetti, sono 34, poi 32 nel Medio Campidano (di cui 18 attivi e 14 sospetti), 17 in Ogliastra (2 attivi e 15 sospetti) e solo uno confermato nel Sassarese.