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Listeria nella porchetta di Ariccia, nuova allerta alimentare: "Non consumate il prodotto"

Ritirati alcuni lotti della porchetta di Ariccia Igp marchio 'Selezione alta qualità Iperal': il Ministero invita i consumatori a restituire le confezioni. È sempre allarme dopo i casi legati a wurstel, tramezzini e pancake

Richiamate confezioni di porchetta di Ariccia Igp marchio 'Selezione alta qualità Iperal' per "possibile presenza di Listeria monocytogenes". L'avviso è pubblicato sul sito del Ministero della Salute. Il produttore è Prosciuttificio San Michele srl, con stabilimento a Lesignano De' Bagni, in provincia di Parma.

Listeria nella porchetta, i prodotti da non consumare

Le confezioni sono da 90 grammi. I lotti da richiamare, si legge nel documento, sono V232134, V232703, V233395, V234224, V234230, V235970, V236049, con scadenza il 30 ottobre 2022. L'avviso del ministero "ai consumatori che avessero acquistato il prodotto è di non consumarlo e restituire le confezioni al punto vendita".

Dai wurstel ai pancake

Con la porchetta di Ariccia continua così l'allerta listeria in Italia. Dopo il caso dei wurstel, seguito da quello dei tramezzini al salmone, l'altro giorno un nuovo allarme per "possibile presenza di listeria monocytogenes", batterio comune che può provocare infezioni alimentari gravi, ha riguardato anche i pancake al cioccolato con marchio Bernard Jarnoux Crepier. L'azienda, come spiegato sempre sul sito del Ministero della Salute, ha disposto il richiamo dal mercato di alcuni lotti con la raccomandazione "di non consumare il prodotto e riportarlo al punto vendita". Ad accendere i riflettori su questo batterio era stato il caso dei wurstel di pollo dell'Azienda Tre Valli, che aveva avviato "una procedura volontaria di ritiro di alcuni lotti di concerto con le autorità competenti". Poi sotto la lente sono finiti due lotti di tramezzini del marchio Allegri Sapori. L'attenzione dopo si è spostata sui pancakes di un'azienda con sede a Lamballe, in Francia, che il 6 ottobre ha disposto il richiamo del lotto 256 per rischio microbiologico.

Listeria, i cibi più a rischio

Sono i formaggi molli con muffa (come brie, camembert e gorgonzola), secondo l'Istituto Superiore di Sanità, gli alimenti più a rischio listeria. Seguono i tipi di paté di carne, il latte crudo, il salmone affumicato, i cibi poco cotti, ma anche la frutta e la verdura.

I sintomi 

La malattia si manifesta in genere con una forma febbrile gastroenterica, ma in alcuni casi può portare a forme gravi con setticemia, meningite, encefalite. Il rischio è maggiore nelle persone immunocompromesse, neonati, donne in gravidanza o negli anziani.

I decessi in Italia

Erano anziane le tre persone, i cui decessi sono stati accertati dal 2020 ad oggi e che (come ha spiegato il ministero della Salute) sono avvenuti a dicembre 2021, marzo 2022 e giugno 2022 in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna. A questi si aggiunge un 75enne deceduto al Cardarelli di Campobasso il 7 ottobre. Mentre sono ancora attesi i risultati degli esami sulla morte di un 83enne all'ospedale di Alessandria.

Allarme listeria, i precedenti

Quello in corso non è il primo allarme. "Nel 2018 alcuni prodotti surgelati sono stati coinvolti in diversi casi di listeriosi in Europa", ha precisato Umberto Agrimi, direttore Sicurezza alimentare dell'Istituto Superiore di Sanità. L'attenzione nei confronti della listeria "è stata rafforzata a luglio, in seguito all'aumento dei casi, in alcune regioni italiane, legati al ceppo ST155".

Come difendersi

Imparare a gestire bene gli alimenti e il frigorifero è il modo migliore per difendersi da questo batterio che resiste poco al calore. Non conservare per più giorni alimenti cotti in frigorifero, se lo si fa è meglio tenerli in contenitori chiusi, ben separati da quelli crudi, e scaldarli ad alte temperature prima di mangiarli.