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La Regione Lombardia introduce novità sull'assegnazione di case pubbliche allargando l'offerta anche a genitori separaati e infermieria
Milano, 3 marzo 2025 – Appartamenti pubblici a canone concordato anche ad agenti della Polizia locale come già avviene per le altre forze di polizia, Vigili del fuoco e forze armate ma anche anche la possibilità per gli enti di riservare alloggi ai genitori separati o divorziati non assegnatari della casa coniugale e a infermieri o a chi lavora nell'ambito sociosanitario.
Sono le novità del provvedimento che modifica il regolamento regionale dei servizi abitativi pubblici approvate dalla giunta lombarda.
Le modifiche al regolamento ampliano inoltre la possibilità di assegnare abitazioni agli infermieri e in generale ai lavoratori del sistema sociosanitario. Prevista anche la possibilità di emanare specifici avvisi per i disabili gravi o di individuare categorie di persone che possono beneficiare degli alloggi pubblici per motivi di particolare rilevanza sociale.
"Le novità approvate - sottolinea l'assessore regionale alla Casa Paolo Franco - puntano a semplificare i criteri di assegnazione e tutelare le fragilità, ovvero due pilastri della 'Missione Lombardia', il piano di rilancio delle politiche abitative regionali. Le misure riguardanti gli appartenenti alla Polizia locale e il personale del settore sociosanitario ampliano le politiche che come Regione stiamo già mettendo in campo per aiutare i lavoratori dei servizi essenziali, ovvero coloro che fanno funzionare i territori ma faticano a trovare una soluzione abitativa praticabile, con il rischio che determinati servizi vadano in sofferenza per la carenza di personale".
Inoltre, "in questo modo si favorisce il cosiddetto mix abitativo rendendo più eterogeneo il tessuto sociale dei quartieri popolari".