REDAZIONE CRONACA

Smog, la foto impressionante del satellite Copernicus sull’inquinamento della Pianura Padana

Il 3 ottobre Milano e molte altre città della Pianura Padano hanno raggiunto concentrazioni record di polveri sottili PM 10 e PM 2,5

La foto satellitare dell'inquinamento in Pianura Padana il 3 ottobre pubblicata dal satellite Sentinel-3 del progetto europeo Copernicus

Che sia la Pianura Padana sia una delle zone più inquinate d’Europa è risaputo. Ma vederlo in fotografia dallo spazio è impressionante. Ma negli ultimi giorni il livello di smog è stato impressionante. Mercoledì Milano è risultata avere il livello quotidiano di polveri sottili più alto del mondo, peggio di Pechino, Shanghai e New Delhi. Lo smog di quel giorno è stato immortalato dal satellite europeo Copernicus in un’immagine satellitare in cui è chiaramente un velo di foschia che si estende dal Piemonte al Mar Adriatico.

All'inizio di ottobre, scrivono gli analisti, “un sistema di alta pressione ha portato cieli sereni sul Nord Italia, ma anche un aumento delle concentrazioni di particolato nella Pianura Padana. Secondo le autorità locali, in città come Milano e Torino, i livelli di PM 10 e PM 2,5 hanno superato le soglie e i limiti dell’Organizzazione mondiale della sanità per i principali inquinanti atmosferici che comportano rischi per la salute”.

I rischi delle polveri sottili

Il particolato fine si divide a seconda della grandezza in PM 10 (più grande) e PM 2,5 (più piccolo). Queste emissioni sono principalmente legate all’industria e alla combustione di combustibili fossili. Il PM2,5 ha una vita più breve del PM10 grossolano e tende a rimanere più vicino alla fonte di inquinamento, essendo raro il trasporto a lungo raggio del PM2,5. 

Tuttavia – spiegano gli esperti del Copernicus – “a causa delle dimensioni delle particelle, il PM2.5 può penetrare nei polmoni ed entrare nel flusso sanguigno. L'esposizione continuata contribuisce allo sviluppo di malattie respiratorie e cardiovascolari o di cancro ai polmoni. Il potenziale aumento delle emissioni durante l’autunno può essere in gran parte compensato dall’aumento dei venti e delle precipitazioni tipici di questa stagione”.