Milano – Più che l’ultima domenica di agosto sembrava la prima d’autunno ieri in Lombardia, unita sotto l’ombrello da Pavia alla Valchiavenna dalla pioggia che in alcuni luoghi si è trasformata in tempesta. La situazione più allarmante a Sonico, in Valcamonica, dove una colata di 250mila metri cubi di fango e terra è sceso dalla Val Galinera.
Erano le due del mattino quando è suonato l’allarme, collegato ai sensori che monitorano la costa della montagna, e immediatamente è scattata l’evacuazione di una settantina di abitanti che sono stati alloggiati in palestra. "Per fortuna tutti sono rientrati già in mattinata - spiega il sindaco, Gianbattista Pasquini - ma non escludiamo nuove evacuazioni nelle prossime ore se l’ondata di maltempo non darà una tregua".
A Uboldo si è abbattuta una tempesta che ha schiantato i pali della luce lasciando molte vie senza corrente elettrica e scoperchiando diverse abitazioni. I moduli prefabbricati dell’azienda Novobox sono stati scaraventati dal vento a parecchia distanza, attraversando la Saronnese e atterrando nel sito della Cava Fusi. Fra le zone più colpite Cascina Malpaga e Canegrate dove la forza del vento ha abbattuto diversi alberi.
La Brianza è stata flagellata nel pomeriggio da nubifragi che hanno abbattuto alberi e tralicci nella zona tra Lissone e Arcore. In Valchiavenna c’è preoccupazione per i livello dei torrenti e dei fiumi per l’effetto combinato del maltempo e lo scioglimento dei ghiacciai, dovuto al gran caldo dei giorni scorsi. A Sondrio osservato speciale è il Mallero, in alcuni tratti è prossimo all’esondazione.
Purtroppo il peggio potrebbe non essere ancora arrivato, secondo gli esperti del Centro Meteorologico Lombardo infatti la “perturbazione monsonica” raggiungerà il suo apice nella notte e in mattinata. Se nei centri urbani a preoccupare sono gli allagamenti è in montagna che si temono i pericoli più grandi, dovuti a possibili dissesti idrogeologici.