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Lombardia in zona arancione fino al 15 gennaio: ecco cosa cambia

Nuove limitazioni in base ai dati del monitoraggio Iss, possibile ulteriore stretta dal 16 gennaio. Fontana: il modello a zone crea danni. Boccia: evita il lockdown

Toscana verso la zona arancione, le regole

Toscana verso la zona arancione, le regole

Milano, 8 gennaio 2021 - Cinque regioni in fascia arancione: Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto (queste ultime due lo hanno espressamente richiesto) e una situazione che peggiora nuovamente in tutta Italia, con l'indice di diffusione del virus che per la prima volta dopo sei settimane torna superiore all'1 a livello nazionale (1,03) e 12 regioni a rischio alto. I dati della cabina di regia confermano quel che era evidente da giorni: il Covid ha ripreso a correre ed è quindi fondamentale contenerne la diffusione per evitare la terza ondata. Il verdetto è stato inevitabile per la Lombardia: il passaggio in zona arancione, oltre che nel weekend come per tutta Italia, anche da domenica 10 fino a venerdì 15 gennaio, data in cui scadrà il Dpcm. Con il nuovo Dpcm verranno valutate eventuali proroghe, fa sapere il ministero della Salute.

Lombardia in arancione: ma l'Rt è da zona rossa

Secondo l'ultimo monitoraggio dell'Iss, la Lombardia ha infatti un indice Rt pari a 1,27 (intervallo: 1.24- 1.3); si tratta dell'indice più alto, insieme a quello del Molise. In base agli altri dati del monitoraggio (i parametri sono 21) Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto da domenica saranno in zona arancione. Il governo aveva deciso di abbassare i coefficienti dell'indice Rt: con un Rt pari o superiore a 1.25 si sarebbe passati in zona rossa, con un Rt pari o superiore a 1 in quella arancione. Ma bisogna parametrare questo dato anche con gli altri 20 indici: questo spiegherebbe ad esempio perché la Lombardia con un Rt a 1.27 sia in zona arancione e non rossa. Già ieri, prima delle decisioni della cabina di regia, il governatore Fontana ha deciso lo slittamento del rientro in classe al 25 gennaio per gli alunni delle scuole superiori in Lombardia. 

La situazione in Italia

Secondo quanto emerge dalla bozza del monitoraggio settimanale, relativo al periodo 28 dicembre 2020-3 gennaio 2021, proprio il periodo delle festività, "Calabria, Emilia Romagna e Lombardia hanno un Rt puntuale significativamente maggiore di 1, altre 6 lo superano nel valore medio (Liguria, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria, Valle d'Aosta), altre 4 hanno un valore uguale, la Puglia, o che lo sfiora, Lazio, Piemonte, Veneto". Il Veneto, infine, "mostra un tasso di incidenza particolarmente elevato, rispetto al contesto nazionale". La bozza sottolinea che "sono 12 le Regioni e province autonome a rischio alto questa settimana, 8 a rischio moderato (di cui due ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e solo una Regione (Toscana) a rischio basso". In Lombardia si resterà in zona arancione per almeno una settimana, dal momento che si entrerà in questa fascia già da domani in virtù delle disposizioni del decreto ponte.

Stretta dal 16 gennaio: spostamenti vietati anche tra regioni gialle

"Vanno mantenute le misure" in atto, confermano  gli esperti invitando il governo a "rafforzare" le restrizioni. E la stretta arriverà con il nuovo Dpcm in vigore dal 16 gennaio, a partire dalla conferma del divieto di spostamento anche tra le regioni in zona gialla. Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto saranno in fascia arancione da domenica, con il ministro della Salute Roberto Speranza che ha firmato le nuove ordinanze: "Dobbiamo tenere il massimo livello di attenzione, il virus circola molto e l'indice di contagio è in crescita". Bar e ristoranti saranno chiusi, le scuole superiori proseguiranno con la didattica a distanza e sarà vietato uscire dal proprio Comune, ad eccezione degli spostamenti da quelli con popolazione fino a 5mila abitanti per un raggio di 30 chilometri dai confini.

 Fontana: modello a zone crea danni. Boccia: evita il lockdown

Le ordinanze saranno in vigore fino al 15 gennaio, data in cui scade il Dpcm, e con il nuovo provvedimento verranno valutate eventuali proroghe. La nuova classificazione riapre però lo scontro tra Regioni e governo. Il presidente Fontana punta il dito contro il modello a zone. "La semplice definizione dei colori e delle relative fasce, basata su valutazioni che spesso cambiano con frequenza molto rapida vanno nella direzione opposta a quello che chiedono i cittadini e le imprese creando solo incertezze e danni economici rilevantissimi". Netta la risposta del  ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia: con il sistema delle fasce "si evita il lockdown", ipotesi che per il momento a palazzo Chigi non vogliono prendere in considerazione. Quello che però è già certo è che ci sarà un'ulteriore stretta. La settimana prossima dunque, se i dati peggioreranno come si aspettano gli esperti, altri territori passeranno in zona arancione o rossa.

Nuovo dpcm: spostamenti, scuola e palestre

Il governo inizierà a lavorare sulla bozza da lunedì, ma alcuni punti sono già definiti e Speranza li illustrerà alla Camera mercoledì 13. Verrà confermato il coprifuoco alle 22 e la zona gialla 'rafforzata', dunque con il divieto di spostamento tra le regioni. È invece ancora aperta la discussione se confermare o meno la possibilità di muoversi una sola volta al giorno in massimo due persone per andare a trovare parenti e amici, nell'ambito della regione se gialla, solo in ambito comunale se arancione o rossa. Per bar e ristoranti sarà confermata l'apertura nelle regioni gialle fino alle 18 mentre dovrebbero ancora rimanere chiuse palestre e piscine. L'ipotesi su questo fronte è di legare aperture e chiusure al sistema delle fasce, con la possibilità di consentire gli allenamenti nelle regioni gialle, ma prima dovrà esprimersi il Cts. Discorso a parte per la scuola: il Dpcm in vigore prevedeva il ritorno in presenza per i ragazzi delle superiori dal 7 ma già il governo aveva posticipato a lunedì 11 e diverse regioni hanno rinviato ulteriormente la scadenza, la Lombardia al 25 gennaio. Ma non è affatto escluso che l'esecutivo decida di intervenire nel nuovo Dpcm e posticipare il ritorno in classe almeno all'1 febbraio, per evitare che ogni regione vada in ordine sparso.