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Lombardia, Fontana: viviamo zona gialla con responsabilità, non è un liberi tutti

Il governatore: non possiamo tornare indietro, impensabili per economia nuove chiusure. Il monito di Galli: attenzione, il problema non è alle nostre spalle

Lombardia in zona gialla

Lombardia in zona gialla

Milano, 1 febbraio 2021 - Oggi in Lombardia è scattata la zona gialla. Il passaggio di fascia è arrivato dopo l'immeritata settimana di lockdown per il famoso errore sui dati e dopo una settimana in "purgatorio" in zona arancione. Il governatore Attilio Fontana ha lanciato un appello ai cittadini, invitando ad avere atteggiamenti responsabili: "Siamo in zona gialla, un'occasione che dobbiamo vivere con grande senso di responsabilità affinché gli sforzi fatti finora non siano vanificati". "Oltre alla responsabilità dei singoli - ha aggiunto - è necessaria la massima collaborazione di sindaci e delle Prefetture affinché vigilino sugli assembramenti". Fino a oggi  la regione da novembre - quando è scattato il Dpcm che ha diviso l'Italia per fasce di rischio - era stata solo 13 giorni in giallo (11 in giallo puro e 2 in giallo rafforzato, al termine delle festività). 

"Non si può tornare indietro. L'economia - ha ricordato Fontana - è già fortemente compromessa e non possiamo permetterci nuove chiusure". E dunque "confido nel senso di responsabilità dei cittadini lombardi. Dobbiamo imparare a convivere con il virus - ha scritto Fontana -, perché finché non verrà raggiunta l'immunità di gregge, attraverso la vaccinazione di massa, il pericolo di una recrudescenza sarà sempre in agguato. Abbiamo bisogno di tornare ad una parziale libertà, ma ognuno dovrà fare la sua parte per vincere insieme la guerra a questo maledetto virus. Prudenza e senso di responsabilità consentiranno agli studenti di tornare a scuola in presenza senza incorrere nel rischio di una nuova chiusura dopo qualche settimana, ai commercianti di non dover abbassare nuovamente le serrande e così anche per bar e ristoranti, categoria tra le più penalizzate finora". 

Galli: il problema non è alle nostre spalle

Nel giorno dell'ingresso in zona gialla il direttore Malattie infettive Ospedale Sacco di Milano Massimo Galli al seminario della Cgil 'Gestione della pandemia e campagna vaccinale contro il Covid-19' ha sottolineato: "Il problema non è alle nostre spalle e i dati che hanno consentito di rendere 'giallò quasi tutto il Paese sono dati che, dal punto di vista epidemiologico, a mio avviso, meriterebbero un consolidamento assai maggiore di quello che abbiamo ora, per poter dire che il problema è alle nostre spalle". Galli ha aggiunto il rischio del "nuovo fattore rappresentato dalle varianti" spiegando che "non è inverosimile, anzi è abbastanza certo, che il cambio di marcia osservato in Gran Bretagna nella diffusione dell'infezione sia dovuto alla cosiddetta variante inglese" e che la stessa variante "non è impossibile, anche se non è ancora accertato, che abbia delle responsabilità su quello che è stato visto recentemente nell'area di Parigi". "In questo tipo di panorama - continua il virologo - bisognerebbe avere la sfera di cristallo per dire quando saremo fuori, in relazione anche al numero delle vaccinazioni. Di una cosa sono convinto: che più vaccinazioni si riuscirà fare nel breve periodo, meglio andranno le cose in prospettiva".

Fontana: superare sistema delle zone a colori

Proprio sul sistema delle fasce di colore è intervenuto ieri il presidente lombardo, replicando alle parole del sindaco di Milano Giuseppe Sala. che alla vigilia del passaggio di fascia era tornato a chiedere certezza sui dati del contagio. "Proponiamo insieme, in tempi rapidi, di modificare le attuali determinazioni in capo a Dpcm che confermo essere astrusi e incomprensibili. Lavoriamo insieme per fare in modo che, attraverso regole certe e controlli efficaci, venga superato questo sistema delle zone 'a colori' che ogni settimana produce chiusure insensate e incomprensibili per la stragrande maggioranza dei cittadini e aperture sempre soggette a revisioni successive".

"In attesa che il Tar del Lazio si pronunci sul tardivo passaggio della Lombardia in zona arancione e confermi, come ne sono certo, le nostre ragioni - ha scitto Fontana su Facebook -, rilancio al sindaco di Milano, Beppe Sala - che oggi in termini generali si lamenta per l'incertezza dei dati - la proposta che intendo condividere con le Regioni. Una proposta che, mi auguro, trovi anche l'adesione dell' Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia, a partire dai sindaci delle grandi città". Per Fontana, «abbiamo bisogno di un sistema più stabile che sia chiaro sui comportamenti consentiti, con regole certe che consentano a cittadini e attività di programmare la propria vita in sicurezza".