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Lombardia zona rossa, fino a quando? Oggi il monitoraggio dell'Iss

I dati non sono ancora rassicuranti. L’indice di contagio Rt si è stabilizzato, ma preoccupa l’incidenza dei casi ogni centomila abitanti e la pressione sugli ospedali

Milano e la Lombardia tornano zona rossa

Milano, 26 marzo 2021 - L'atteso giorno del monitoraggio dell'Istituto superiore della sanità è arrivato, ma le speranze che la Lombardia possa entrare in zona arancione sono davvero poche. E' quasi certo che la regione resterà un'altra settimana in zona rossa. "Oggi sapremo" quale sara' la colorazione della Lombardia per la prossima settimana, "ma temo che si vada verso una conferma della zona rossa", ha detto il presidente della Regione, Attilio Fontana, intervistato dal Tg5. "Oggi si riunisce il Comitato tecnico scientifico che valutera', i dati da un certo punto di vista stanno leggermente migliorando, l'RT sta migliorando, purtroppo sono ancora alti i letti occupati negli ospedali e nelle terapie intensive", ha concluso Fontana.

Già qualche giorno fa, il direttore generale al Welfare di Regione, Guido Pavesi, aveva fatto sapere che "in questo momento abbiamo una stabilità dell’Rt e non abbiamo elementi per poter dire che torniamo indietro".  La Lombardia è nella fascia più critica dal 15 marzo scorso. La speranza era che, dopo le due settimane obbligatorie, la regione potesse allentare le misure restrittive per qualche giorno prima della stretta nazionale imposta per le festività pasquali. Stando all'ultimo decreto infatti tutta Italia il 3, 4 e 5 aprile sarà in zona rossa. Nonostante l'indice Rt sembrerebbe essere in calo, a preoccupare è la pressione sugli ospedali e in particolare sulle terapie intensive. Ieri per la prima volta si è registrato una lieve diminuzione dei ricoveri e una stabilità nelle terapie intensive con 845 ricoveri come il giorno precedente.

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Lombardia, contagi da zona rossa

Insieme all'indice Rt che misura la velocità di diffusione del contagio e alla pressione ospedaliera, dall'ultimo decreto il dato che risulta rilevante nel determinare il colore delle regioni è quello dell'incidenza del contagio, calcolata sul numero di nuovi positivi ogni 100mila abitanti nell'arco delle due settimane di "osservazione" da parte della cabina di regia. La soglia limite è 250, oltre la quale si entra automaticamente in zona rossa. Nelle ultime due settimane Brescia ha registrato i numeri peggiori con oltre 900 nuovi contagi ogni 100mila persone, seguita da Mantova poco sopra 800, Monza e Cremona sopra 700, quindi Pavia attorno a 650. Queste province sono anche quelle che dove è maggiore l’incremento percentuale dei casi nell’ultima settimana. Questo valore indica la velocità di crescita dei nuovi casi, con Brescia vicino al 7%., il dato più alto. Anche a Como l'incidenza è elevata (700) ma la velocità della curva pandemica cresce più lentamente, dunque il rischio è minore. A Milano l'incidenza si attesta a 500, meno di Varese (circa 600) e più di Lodi, sopra i 400. Nelle tre province, tuttavia, è più bassa la crescita dei nuovi casi nell'ultima settimana, tra il 3 e il 4%. A Bergamo il dato migliore sull'incidenza sotto i 400 ma con una percentuale di crescita alta, sopra il 5%. Sondrio e Lecco sono in linea con Varese per l'incidenza ma anche qui l'incremento percentuale è maggiore, sfiorando il 5%. Dall'incrocio di queste variabili emerge il valore medio della Lombardia: incidenza sopra 600, per l'esattezza 631, e incremento dell'ultima settimana a 4.5%.

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Zona rossa: cosa si può fare e cosa no

Fino a quando la Lombardia resterà in zona rossa le regole da rispettare e le misure in vigore saranno: scuole chiuse, dagli asili nido alle università; spostamenti fuori comune vietati, tranne che per motivi di lavoro, salute e urgenza; vietato uscire di casa senza autocertificazione che giustifichi il motivo dello spostamento. E' però, sempre consentito andare nella seconda casa, anche in un’altra regione (tranne in Sardegna, dove il governatore Solinas ha firmato un’ordinanza). E, per quanto riguarda le visite a casa di parenti e amici, sono vietate anche una sola volta al giorno e in 2 persone. L’unica deroga a questa regola vale per 3-4-5 aprile, per consentire alle persone di festeggiare Pasqua e Pasquetta con i propri cari. Nei giorni di zona rossa nazionale si potrà uscire per andare a casa di amici e parenti all’interno della regione. Lo spostamento dovrà avvenire tra le 5 e le 22, verso una sola abitazione privata. In zona rossa i negozi restano chiusi, tranne quelli di prima necessità (supermercati, farmacie, librerie, edicole, telefonia ed elettrodomestici, per bambini, intimo, fiorai…). Saracinesche abbassate anche per parrucchieri, barbieri ed estetisti chiusi. Nei bar e ristoranti chiusi sono consentiti solo consegna a domicilio e asporto fino alle 22, per i bar fino alle 18).

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Lombardia in zona arancione, quando?

Dopo quello di oggi, il monitoraggio dell'Iss decisivo sarà quello di venerdì 9 aprile. Se i dati lo permetteranno, il passaggio in arancione per la Lombardia sarà possibile da lunedì 12 aprile. Molto più lontano il ritorno in zona gialla. Ricordiamo che, mentre il passaggio immediato da zona gialla a rossa è possibile, non lo è il contrario. Inoltre, fino al 6 aprile non ci sono zone gialle di fatto, in quanto vige la regola che si applicano le stesse misure della zona arancione. Il ritorno in fascia arancione per la Lombardia vuol dire possibilità per i cittadini di uscire di casa senza autocertificazione e senza motivi comprovati; riapertura dei negozi, dei parrucchieri e dei centri estetici, ma non solo.