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Long Covid, cosa succede dopo 12 mesi? Ecco i sintomi che aumentano: lo studio

Si tratta dei risultati di una ricerca condotta nell'ospedale universitario di Udine, tra marzo e maggio 202

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Milano, 5 ottobre 2022 -  Ansia, depressione e insonnia. Il Covid-19 fa aumentare di oltre il 10% i sintomi di disturbi psichiatrici nei dodici mesi successivi alla malattia. E del 20% altri segnali come mancanza di concentrazione e attenzione. Mentre, a un anno dal contagio, diminuiscono tutti gli altri sintomi dell`infezione da Coronavirus.

Sono alcuni dei risultati del primo studio prospettico condotto in Italia, che inducono gli scienziati a considerare un nuovo elemento sorprendente e preoccupante: a differenza degli altri sintomi che si sviluppano durante la fase acuta, quelli psichiatrici sembrano presentarsi dopo la malattia. E protrarsi a lungo.  "Tutto questo in uno dei momenti storici più difficili per la psichiatria italiana, alle prese con un 'cedimento strutturale' di molte delle articolazioni territoriali e ospedaliere della salute mentale, un calo dei dipartimenti di salute mentale (da 183 a 141), una drammatica fuga del personale medico (nel 2025 mancheranno mille psichiatri e novemila professionisti sanitari) e risorse a disposizione di un terzo rispetto a quelle degli altri principali paesi europei (3% invece del 10). Insomma completamente dimenticata dal PNRR".

A parlarne la Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia (SINPF) in occasione della pubblicazione internazionale sulla Rivista spagnola di Psichiatria e Salute Mentale del primo studio, tutto italiano, condotto all`ospedale universitario di Udine, dove ribadisce "la necessità di istituire una Agenzia Nazionale per la Salute Mentale che possa, a 44 anni dalla riforma, rivedere tutto il settore a 360 gradi". Il lavoro, dal titolo Mental health symptoms one year after acute COVID-19 infection: Prevalence and risk factors, è stato condotto nell'ospedale universitario di Udine, tra marzo e maggio 2020. L`obiettivo era di esaminare in tutti i pazienti (ricoverati e ambulatoriali) i sintomi di salute mentale associati al Covid-19, con le relative cause, in un periodo di dodici mesi dall`esordio della malattia. Il campione di riferimento è stato di 479 individui, con una leggera prevalenza di donne (52,6%). Di questi, un anno dopo aver contratto l`infezione il 47,2% presentava ancora almeno un sintomo. "L`aspetto più nuovo e sorprendente di questi dati - ha spiegato Matteo Balestrieri, professore di Psichiatria presso l`università di Udine e direttore della Clinica psichiatrica dell'azienda ospedaliero-universitaria della città e co-presidente nazionale della Società Italiana di Neuro Psico Farmacologia - è che mentre la maggior parte dei sintomi (neurologici, respiratori, gastrointestinali e reumatologici) era diminuita rispetto all'esordio del Covid, quelli psichiatrici erano significativamente aumentati (+10%) così come la mancanza di concentrazione e attenzione (+20%). Da notare anche come coloro che presentavano al follow-up sintomi di tipo neurologico, reumatologico e gastrointestinale, avevano maggiori probabilità di soffrire anche di sintomi di disturbi psichiatrici un anno dopo l'infezione. Inoltre, lo studio ha potuto riscontrare un rischio maggiore di presentare mancanza di concentrazione e di attenzione in chi lamentava sintomi psichiatrici al momento dell`esordio del Covid-19".