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Lombardia e Lazio in zona gialla da lunedì 1 febbraio: firmata l'ordinanza / PDF

Nessuna regione resta in rosso. In serata l'annuncio a sorpresa del governatore Fontana: "I lombardi meritano questa riduzione delle restrizioni"

Speranza ha firmato l'ordinanza per la Lombardia in zona gialla

Speranza ha firmato l'ordinanza per la Lombardia in zona gialla

Milano, 29 gennaio 2021 -  Alla fine di una lunga giornata di attesa e di speranza arriva la buona notizia: la Lombardia passa in zona gialla da lunedì 1 febbraio. Un autentico colpo di scena arrivato in serata, al termine di una giornata in cui gli occhi sono stati puntati sui dati del monitoraggio Iss, che hanno premiato gli sforzi fatti con un indice Rt fermo allo 0,84%. A dare l'annuncio nel pomeriggio è stato il governatore Attilio Fontana: "Mi ha appena chiamato il ministro della Salute, Roberto Speranza. La Lombardia passa in zona gialla. È stata una settimana certamente difficile - aggiunge il governatore sui social - abbiamo lottato perché, come attestano i dati, i lombardi meritano questa riduzione delle restrizioni. A tutti chiedo di continuare comunque a mantenere sempre alta l'attenzione continuando ad adottarecomportamenti virtuosi". 

 

Colori zone: ecco come cambiano le regioni

Una boccata d'ossigeno per l'Italia, che tornerà in gran parte gialla da lunedì, a partire da Lombardia e Lazio, con il livello minimo di restrizioni previste. Diventeranno arancioni la Sicilia e la Provincia autonoma di Bolzano, mentre Puglia, Sardegna e Umbria lo resteranno. Tutte le altre regioni e la Provincia autonoma di Trento saranno gialle e potranno innanzitutto riaprire bar e ristoranti a pranzo. Sparirà insomma il rosso dalla mappa del Paese, ci si potrà muovere all'interno delle regioni gialle, ma resterà in vigore il divieto di spostamento anche tra queste fino al 15 febbraio.  

Nuovi criteri per il passaggio di zona

Che la Lombardia avesse numeri da zona gialla era chiaro, come antipato stamani dal governatore Fontana, che aveva chiesto al Ministero di tenerne conto "dopo la settimana ingiustamente passata in zona rossa" per un errore di calcolo. Ma la promozione era tutt'altro che scontata. Determinante per la nuova definizione delle zone covid le nuove modalità di calcolo. Per passare da una zona più rigida a una più soft dovevano trascorrere due settimane con dati compatibili con la fascia inferiore, ma si iniziava a calcolare dalla prima settimana in cui i dati erano migliorati. Di fatto dunque erano necessarie tre settimane di numeri da 'gialla' per abbandonare l'arancione. Ora invece bastano 14 giorni e due monitoraggi. Il Comitato tecnico scientifico, secondo quanto si apprende, ha preso atto del miglioramento complessivo della situazione epidemiologica, che riguarda sia l'incidenza sia l'Rt, con l'eccezione dell'incidenza in Alto Adige e dell'Rt in Molise. "Per il resto si rimanda alle valutazioni già previste dalla norma", afferma una fonte del Cts. Insomma sembrano aver avuto effetto le pressioni dei governatori per rendere più semplici i passaggi da una fascia all'altra. In base al monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità (Iss) le regioni avevano praticamente tutte parametri da giallo, tranne l'Umbria. Si evita così un nuovo scontro tra i presidenti di Regione e il governo, peraltro dimissionario. 

Speranza: La sfida al virus è ancora complessa

"Numerose regioni torneranno in zona gialla - commenta il ministro della Salute Roberto Speranza -. Questa è una buona notizia, ma è fondamentale mantenere la massima attenzione. La sfida al virus è ancora molto complessa". Secondo quanto ricostruito il ministro della Salute avrebbe chiesto una interpretazione diversa delle norme rispetto a quella adottata finora.

Moratti: confermata la bontà dei nostri dati

"I dati riguardanti la situazione epidemiologica della Lombardia erano chiari e ben definiti da giorni e la collocazione in zona gialla è la conferma di quanto sosteniamo da giorni". Lo dice la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Letizia Moratti commentando la notizia del passaggio della Lombardia in 'zona gialla'. "Confidiamo comunque nella responsabilità dei lombardi - conclude la vicepresidente - e siamo lieti che le imprese e i lavoratori  della nostra regione potranno finalmente tornare alle proprie attività a pieno regime: la locomotiva d'Italia si rimette in moto".

Pregliasco: ancora troppi morti

L'imminente passaggio della Lombardia in zona gialla non trova tutti d'accordo. Per Fabrizio Pregliasco, rappresentante del Comitato tecnico scientifico regionale e direttore sanitario dell'istituto Galeazzi di Milano "c'è comunque un dato giornaliero che inquieta: quello della mortalità". Ed è proprio questo dato, secondo Pregliasco, che potrebbe indicare una sottostima dei casi reali: