LUCA BALZAROTTI
Cronaca

Il lusso di andare in vacanza: un lombardo su dieci rinuncia. E c’è chi mette i debiti in valigia

Costi troppo alti per viaggi e soggiorni. Prestiti in crescita dell’11%, boom tra gli under 30. La regione però resta meta di turismo, anche culturale: "Chi arriva poi scopre la natura"

Vacanze, un "lusso" per il 10% dei lombardi

Vacanze, un "lusso" per il 10% dei lombardi

Milano – Per 694mila lombardi (10%) la vacanza è diventata un lusso. Un bene a cui, almeno quest’anno, sono costretti a rinunciare. Quasi la metà di chi non parte (41%) ha giustificato la rinuncia con ragioni di natura economica. Per il 50,4% la causa è l’aumento generalizzato dei prezzi dei beni di prima necessità, mentre il 34,2% non ha prenotato per i rincari subìti dalle destinazioni turistiche più ambite e dai mezzi di trasporto (aerei e traghetti su tutti). L’indagine è stata commissionata da Facile.it, il portale che confronta le offerte sul mercato nella fornitura di beni e servizi, agli istituti mUp Research e Bilendi: 6,5 milioni di italiani non potranno permettersi le ferie estive (15%), 3,7 milioni per ragioni economiche. Cresce anche la percentuale di chi sceglie di non rinunciare al mare e alla montagna ma non è in grado di pagare l’intera cifra e presenta una richiesta di finanziamento. Nei primi cinque mesi dell’anno, secondo Facile.it e Prestiti.it, il tasso è cresciuto del 9% rispetto al 2023 a livello nazionale.

In Lombardia l’aumento ha raggiunto l’11%: complessivamente in Italia i prestiti erogati finalizzati ai viaggi hanno superato il tetto dei 200 milioni. A partire col debito, a livello regionale, sono soprattutto i giovani: l’età media è di 37 anni, sei in meno rispetto al dato anagrafico relativo alle altre tipologie di prestiti personali. Il 36% della domanda – oltre un terzo – arriva da un under 30. L’importo medio chiesto per una vacanza è di 5.818 euro, 400 in più della media nazionale pro capite (5.416): il contratto prevede una rateizzazione del debito da estinguere in quattro anni (50 rate).

Per una Lombardia che dopo anni di inflazione fatica di più a partire, c’è dall’altra parte una regione che richiama sempre più turisti con la propria offerta culturale. Calcolando i pernottamenti negli hotel e le presenze negli alloggi e nelle abitazioni private, i dati dell’Istituto nazionale ricerche turistiche (Isnart) elaborati per l’Osservatorio sull’economia del turismo delle Camere di Commercio indicano 142 milioni di presenze nel 2022 sul territorio nazionale: il 55% costituito da italiani (78,8 milioni) e il 45% da flussi internazionali (63,6 milioni). In base a questi numeri e alle proiezioni dell’Istituto di ricerca Ircm, Vamonos-Vacanze, il tour operator italiano specializzato in viaggi di gruppo, ha calcolato il trend per il 2023-2024: il biennio vedrà un incremento dell’11% in ciascuno degli ultimi due anni. In Lombardia, il canale online del turismo chiuderà il 2024 con un fatturato di 5,1 miliardi, il 14,5% del dato nazionale (35 miliardi). Il budget giornaliero di spesa per i turisti che arrivano nella regione prevede 160 euro pro capite per l’alloggio, 120 euro per cene e ristoranti, 40 per le attività ricreative e 30 per musei e monumenti. La permanenza media varia dai 3,5 giorni della provincia di Brescia (soprattutto grazie al Garda) al dato inferiore alla giornata nel Cremonese.

«Una volta a destinazione, il turista culturale si dedica a visite in centri storici (35,3%), monumenti (30,1%), palazzi e castelli (28%),musei (25,3%) e siti archeologici (18%). Ma il dato più interessante è quello che vede il turista culturale fare anche tante escursioni e gite nella natura (57,1%), più del turista medio italiano (47%)", osserva l’Istituto nazionale ricerche turistiche. "I viaggiatori sono altamente digitalizzati: in fase di prenotazione è il 72% dei turisti a utilizzare esclusivamente canali online", sottolineano i responsabili di Vamonos-Vacanze.