Ossona (Milano, 27 novembre 2024 – Fabio Lavezzo, coinvolto nella complessa indagine sull’omicidio di Fabio Ravasio, lascia il carcere per gli arresti domiciliari.
La decisione del giudice arriva dopo una richiesta avanzata dai suoi legali, Simone Rigamonti e Giulia Dosso, e segna un significativo cambio di rotta nel trattamento cautelare dell’imputato. Il trasferimento nella l’abitazione materna di Ossona, dove sarà sottoposto alla misura domiciliare, è stato accolto anche dal Pubblico Ministero. Quest’ultimo ha evidenziato come le esigenze cautelari, un tempo pressanti, si siano notevolmente ridimensionate. Lavezzo, sin dal fermo, si è distinto per la piena collaborazione con gli inquirenti. Ha reso dichiarazioni ampie e circostanziate, fornendo dettagli utili non solo sul proprio coinvolgimento ma anche su aspetti cruciali della vicenda. Un comportamento processuale definito corretto, che ha pesato nella decisione del giudice. Secondo il magistrato, la misura detentiva più afflittiva, ovvero il carcere, non appare più proporzionata rispetto alle residue esigenze cautelari.
La valutazione del Pubblico Ministero, in linea con quella della difesa, ha convinto il giudice a concedere una misura più lieve, pur mantenendo un controllo sull’imputato.
Lavezzo, il cui ruolo nell’omicidio è ritenuto marginale dagli inquirenti, trascorrerà i prossimi mesi sotto stretta vigilanza domiciliare mentre il processo prosegue. La vicenda, che ha scosso l’intera comunità, resta al centro dell’attenzione giudiziaria, ma questo sviluppo segna un momento cruciale nella gestione cautelare del caso.
La decisione sottolinea il peso delle circostanze attenuanti e la necessità di calibrare le misure restrittive con il progredire delle indagini. Prima di lui ai domiciliari era finito pure il meccanico Fabio Oliva.