Milano, 18 gennaio 2024 - Chi sono i migliori scienziati lombardi? Domanda difficile, dato che in una materia in continua evoluzione come il progresso scientifico, può risultare complicato (e anche poco sensato, se ci si riduce a meri elenchi) elaborare classifiche. A venirci in aiuto, però, è un metodo legato a un dato ben preciso: il numero di citazioni riservato a ciascun specialista e alle sue ricerche all’interno dei lavori dei colleghi.
A fine 2023, si legge in un articolo a firma Sergio Cima sul magazine online Scienza in rete, Clarivate Analytics, società statunitense attiva nel campo dell’analisi dei dati, ha pubblicato la sua lista degli scienziati top. Detto che l’Italia è al decimo posto nella classifica che mette in fila i Paesi per numero di scienziati più citati, con 115 professionisti presenti, diamo un’occhiata alle presenze lombarde.
Le università
La Lombardia si guadagna il primato nella graduatoria delle università più citate (con i loro professori): l’università di Milano porta in classifica 7 scienziati ed è prima. L’università Vita-San Raffaele condivide a quota 6 il secondo gradino del podio con gli atenei di Genova, Trento e Torino.
I più costanti
Clarivate ha voluto dedicare un passaggio agli scienziati la cui presenza in classifica è stata più costante negli anni, ovvero i sempre presenti dal 2014: i lombardo sono l’immunologo milanese Alberto Mantovani, volto noto anche per la sua presenza sempre pacata ed equilibrata sugli schermi tv durante l’emergenza Covid (e, va detto, molto meno frequente di colleghi ben più mediatici ma meno scientificamente accreditati), vice rettore per la Ricerca all’Humanitas e il medico bergamasco Giuseppe Remuzzi, direttore dell’istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri.
I lombardi in classifica
Questi gli scienziati lombardi presenti fra i “magnifici 115” (conta non la città di nascita, ma l’ente di affiliazione): Spinello Antinori, università di Milano; Chiara Bonini, San Raffaele; Alberico Catapano, università di Milano; Maurizio Cecconi, Humanitas; Alessandro Cescatti, Jrc Ispra (seconda affiliazione); Fabio Ciceri, San Raffaele; Giancarlo Comi, Irccs ospedale San Raffaele; Giuseppe Curigliano, università Milano; Susanna Esposito, università Milano; Massimo Filippi, San Raffaele; Federico Frattini, Politecnico Milano; Giovanni Frisoni, Irccs Fatebenefratelli; Massimo Galli, università Milano; Marina Chiara Garassino, Fondazione Istituto dei tumori; Cecilia Garlanda, Humanitas; Antonio Gasbarrini, università Cattolica Sacro Cuore; Andrea Giustina, San Raffaele; Giulia Grancini, università Pavia; Carlo La Vecchia, università Milano; Francesco Landi, università Cattolica Sacro Cuore; Mario Mandala, Asst Papa Giovanni XXIII; Alberto Mantovani, Humanitas; Vincenzo Mazzaferro, Fondazione Istituto dei tumori; Giampaolo Merlini, università Pavia; Gianfranco Parati, Istituto auxologico italiano; Marco Perugini, università Milano Bicocca; Antonio Pesenti, università Milano Bicocca; Giuseppe Remuzzi; Irccs Mario Negri; Maria Assuna Rocca, San Raffaele; Franco Scaldaferri, università Cattolica Sacro Cuore; Holger Schünemann, Humanitas; Salvatore Siena, università Milano; Giuseppe Viale, università Milano, Silvio Vismara, università Bergamo; Antonio Vita, università Brescia; Alberto Zangrillo, San Raffaele.