
Migranti in attesa di alloggio
Milano, 21 agosto 2023 – Caos accoglienza migranti nei Comuni della Lombardia.
Bergamo, come Cremona, è città fulcro, soprattutto di minori: 252 minori non accompagnati in carico, 39 arrivati solo ad agosto, racconta all'Agi l'assessora alle Politiche sociali di Bergamo Marcella Messina. A Milano 1300, e la situazione "è difficile”. A Cremona il Comune e' passato da 219 a 324 giovani richiedenti asilo, col sindaco Gianluca Galimberti che ieri ha suonato l'allarme del “tutto esaurito” nelle comunità della provincia. A Mantova sono 670 i migranti accolti da inizio anno. Anche a Brescia sono in costante aumento, raddoppiati in un anno.
A Lecco temono “numeri ben al di sopra della nostra capacità di gestione”. “In carico al momento abbiamo 252 minori non accompagnati, solo ad agosto ne sono arrivati 39 - racconta ancora all'AGI l'assessora - ma l'elemento di novità di cui si dibatte è che questi 39 non sono arrivati dal canale classico, cioè tramite la questura che li affida ai servizi. La quasi totalità di loro, tranne 5, arrivano dal circuito prefettizio, cioè dagli sbarchi di Lampedusa. Da gennaio sono arrivati 168 minori. A questi 252 se ne aggiungono 30 nel sistema Sai (di accoglienza ordinaria, ndr)”. Il sistema è sovraccarico. E dopo lo sbarco della geo Barents a Bari, c'è timore per nuovi arrivi: “Speriamo che la pianificazione consenta che vadano anche in altre citta' - dice Messina - 39 persone solo nel mese di agosto e' un numero molto difficile da gestire come carico non programmato”.
Bergamo ha presentato ricorso al Tar per 5.5 milioni di euro che Palazzo Vecchio pretende dallo Stato come rimborso delle spese dell'accoglienza. “A Bergamo - spiega ancora Messina all'Agi - noi abbiamo organizzato un sistema di primissima accoglienza presso un ente che e' il patronato di Sorisole con Don Dario, poi passano alle comunià, ma il problema è che le comunità nel nostro territorio sono sature per via di questa emergenza minori".
Stesso film di Cremona. Quindi il compito degli assistenti sociali diventa trovare comunita' accreditate in Italia, "perlopiu' al Sud, stavolta anche in Friuli”, spiegano da Bergamo, che abbiano spazio. “Li stiamo mandando dove troviamo, Friuli Venezia Giulia, Bari, Napoli, Calabria, Piemonte”.
Messina è critica: quello che stanno facendo i servizi sociali "sembra un lavoro di prenotazione di bed and breakfast", invece l'accoglienza, specie di minori con traumi alle spalle, dovrebbe essere “un vero percorso di emancipazione”. Ma come fare “se i servizi sociali sono in sovraccarico, con numeri esagerati, e quindi senza possibilità di programmazione? I numeri dell'accoglienza vanno resi sostenibili. I posti per la prima accoglienza sono comunque limitati e si saturano subito. Serve un grosso ricambio tra la prima e la seconda accoglienza, altrimenti si crea un imbuto. E comunque, anche se si trova una comunità nel sud Italia, parte della quota resta in carico al comune della prima accoglienza, cioè Bergamo”.
La quota di 100 euro viene pagata dallo Stato, ma siccome le comunità costano anche di più, sino a 130 euro, una parte la paga il Comune. Ecco perche' i costi dell'accoglienza diventano molto elevati, quando i numeri sono significativi. Quei 5.5 milioni sono legati al costo dei minori non accompagnati, alloggiati in comunità. “Le ricadute sui Comuni sono importanti - conclude Messina - Noi crediamo che lo Stato deve ampliare il sistema di accoglienza Sai, perche' il Sai e' il sistema di accoglienza migliore anche in termini di lavoro, scuola e continuita'. Ma non devono essere solo i comuni capoluogo e quelli che hanno gia' dimostrato grande impegno ad averli in carico. Serve l'ingaggio di tutti i comuni e una programmazione maggiore dei flussi”.