NICOLA PALMA
Cronaca

Milano, torna il racket dei disperati: dieci clandestini stipati nel furgone dei passeur

In manette due stranieri alle prese con un gruppo di bengalesi che sognava una nuova vita in Francia. L’ipotesi di un’organizzazione internazionale attiva a Milano

Milano - Qualcuno è arrivato in aereo in Serbia o in Romania. Gli altri si sono sobbarcati una lunghissima traversata per raggiungere i confini dell’Unione europea a bordo di camion e auto. Da lì è ripartita l’interminabile odissea, con destinazione finale Francia. L’approdo in Italia dalla frontiera con la Slovenia e la tappa intermedia a Milano per salire su furgone e rimettersi nuovamente in marcia. Alcuni si conoscevano tra loro, altri si sono incontrati per la prima volta sull’Iveco azzurro che li avrebbe trasportati Oltralpe al prezzo di circa 400 euro a testa.

Il viaggio dei dieci migranti del Bangladesh, con partenza dalla zona di viale Monza, si è interrotto dopo pochi chilometri: in piazza Trento, il veicolo è stato intercettato dai carabinieri, insospettiti da alcune manovre del conducente. Così, nella notte tra il 29 e il 30 dicembre, i militari del Radiomobile hanno arrestato a Milano per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina due giovanissimi passeur: in manette il ventunenne italo-indiano Aqbal S., originario della provincia di Fermo e già bloccato ad aprile in Piemonte per lo stesso motivo, e il diciottenne pakistano Ahmed M.

Nessuno dei due, che probabilmente si sarebbero alternati alla guida, ha mai conseguito la patente. I provvedimenti sono stati convalidati dal gip Cristian Mariani, che ha disposto il carcere per S. e l’obbligo di dimora ad Asti (dove risulta domiciliato) per M. Nelle spontanee dichiarazioni che hanno reso agli investigatori, i bengalesi (a loro volta denunciati) hanno raccontato le loro storie, tutte simili. "Sono partito il 28 novembre 2022 – ha riferito il trentenne Abdul – insieme a Billal e Saidul, presenti qui stasera e che erano con me sul furgone.

Come loro sono andato in Romania con un contratto di lavoro come muratore. Una volta in Romania, mi hanno fatto firmare un foglio, credo per il licenziamento, e poi abbiamo preso alloggio in un ostello dove c’erano molte persone e dove sono rimasto circa un mese". E poi? "Ho conosciuto un uomo del Bangladesh, che mi proponeva al prezzo di 350.000 Taka, circa 3.500 euro, di farmi arrivare in Italia. La mia intenzione era quella di proseguire per la Francia. Per procurarmi quella somma, che è stata poi trasferita dal Bangladesh al richiedente, ho dovuto vendere un pezzo di terra che avevo al mio paese".

Abdul si è infilato in un container con altre 60 persone per arrivare in Austria; da lì la partenza per l’Italia, "cambiando treno almeno cinque volte fino alla stazione di Milano". Poi la notte a 35 euro in una casa con diversi letti a castello in zona Buenos Aires e i 400 euro pagati a un connazionale che gestisce un negozio di alimentari per andare in Francia. L’indagine proseguirà per ricostruire quella che pare essere un’organizzazione ben strutturata che lucra sui disperati. Con base a Milano.