
La nave Diciotti arriva al porto di Catania in una foto d'archivio (Ansa)
Roma, 10 luglio 2018 - Nervi tesi nel governo sul caso della Vos Thalassa, nave battente bandiera italiana che ieri ha soccorso 66 migranti a largo delle coste libiche. Tensioni anche sul comportamento della Guardia Costiera Italiana sulla cui nave Diciotti cui sono state trasferite le persone soccorse dal rimorchiatore a cui era stata negata dal Viminale l'autorizzazione ad avvicinare i porti del nostro Pese. Da parte del ministero non c'è ancora alcuna indicazione sul porto d'arrivo delle Diciotti. Intanto, nel pomeriggio a Palazzo Chigi, si è tenuto un nuovo vertice sul tema immigrazione. Domani mattina il premier Conte incontrerà il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini.
CASO VOS THALASSA - La Vos Thalassa non è stata autorizzata ad avvicinare porti in Italia. Lo confermano fonti dal Viminale. Il rimorchiatore a servizio delle piattaforme petrolifere, ha consegnato i migranti, di cui 58 uomini, 3 donne e 6 minori, a una nave della Guardia Costiera italiana, la Diciotti. Secondo il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, la Vos Thalassa, imbarcazione privata, è intervenuta ieri sera in acque Sar libiche "anticipando l'intervento delle Guardia costiera libica che era già stata allertata". Dopo aver informato della situazione, oltre al premier Conte, anche Di Maio e Toninelli, Salvini ha posto un 'problema politico': "La guardia costiera italiana non può sostituirsi a quella libica, soprattutto se i colleghi africani sono già entrati in azione". Fonti del Viminale sottolineano che la Vos Thalassa "era più lontana dei libici" che stavano intervenendo.
LO SCONTRO CON TONINELLI - Sulla vicenda il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli fornisce una lettura differente: i migranti a bordo della Vos Thalassa "stavano mettendo in pericolo di vita l'equipaggio" e quindi la Guarda Costiera avrebbe fatto bene a intervenire. E proprio la Guardia costiera spiega di essere intervenuta perché il comandante del rimorchiatore aveva segnalato una situazione di "grave pericolo" per l'equipaggio - tutto composto da italiani -, minacciato da alcuni migranti soccorsi all'arrivo in zona di una motovedetta libica. "Con Salvini ci siamo sentiti stamattina e ci siamo chiariti. Siamo stati subito allineati", ha assicurato il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, al termine del vertice a Palazzo Chigi. "Salvini pensava che fosse l'ennesimo soccorso in mare, ma gli ho spiegato - ha raccontato Toninelli - che si è trattato di un intervento di ordine pubblico perché c'erano state alcune minacce di morte all'equipaggio". Il ministro delle Infrastrutture ha poi annunciato: "La nave Diciotti è in arrivo entro 10-15 ore, dipende dalle condizioni del mare. Pensiamo che ci saranno dei fermi e degli arresti a carico di chi ha minacciato di morte i membri dell'equipaggio".
SALVINI - Salvini era tornato sulla vicenda a margine della visita di oggi alla baraccopoli e alla tendopoli di San Ferdinando (RC). "Stiamo ragionando - risponde secco il ministro dell'Interno a chi gli chiede lumi sulla questione - . Se qualcuno ha fatto qualcosa che va contro la legge appena sbarca in Italia finisce in galera e non in un centro di accoglienza".
TONINELLI - "Orgoglioso della Guardia Costiera italiana che con nave Diciotti ha preso a bordo 60 migranti che stavano mettendo in pericolo di vita l'equipaggio dell'incrociatore italiano Vos Thalassa - scrive Toninelli su Twitter - . Ora avanti con indagini per punire facinorosi".
Orgoglioso della @GuardiaCostiera italiana che con nave Diciotti ha preso a bordo 60 migranti che stavano mettendo in pericolo di vita l'equipaggio dell'incrociatore italiano Vos Thalassa. Ora avanti con indagini per punire facinorosi.
— Danilo Toninelli (@DaniloToninelli) July 10, 2018
"Nessun caso Trenta-Salvini"
Nel frattempo, fonti del ministero della Difesa gettano acqua sul fuoco sulle voci di eventuali dissidi col Viminale in merito alla missione europea Eunavformed. "Non c'è nessun caso Trenta-Salvini - viene fatto sapere - , il governo rema unito e compatto verso la stessa direzione". Domenica Salvini aveva chiesto che i porti italiani venissero chiusi anche per le navi militari delle missioni internazionali che soccorrono i migranti in acque Sar libiche. Fonti della Difesa avevano allora fatto trapelare una certa irritazione per queste affermazioni, sottolineando come Eunavformed fosse "una missione europea ai livelli Esteri e Difesa, non Interni". Oggi la distensione, anche se Salvini già ieri dichiarava: "Il governo agisce a una voce sola".