M.MEZ.
Cronaca

Migranti, la Svizzera rafforza i controlli alle frontiere con l’Italia

Inviate Guardie di confine dalla Svizzera tedesca ai valichi del Canton Ticino. Una mossa che si inserisce nel braccio di ferro tra i Paesi Ue sulla gestione dei flussi

Guardia di confine in una dogana italo-svizzera

Nodo immigrazione, la Svizzera rafforza i controlli alle frontiere con l’Italia. A riferirlo sono alcuni media elvetici, secondo i quali Berna avrebbe inviato in Canton Ticino dalla Svizzera tedesca nuove guardie di confine a supporto del personale locale.

La decisione della neutrale Confederazione si inserisce nel contesto in cui l’Unione europea, al suo interno, sta discutendo animatamente su come affrontare la questione migratoria a livello comunitario. In particolare l’Italia, il Paese più esposto ai flussi migratori per ovvie ragioni geografiche, rinfaccia ai partner di criticare la stretta decisa dal governo Meloni e allo stesso tempo di blindare i propri confini. Una situazione che ha portato ad attriti in particolare con Francia e Austria, accusati da Roma di aver sospeso di fatto l’accordo di Schengen sulla libera circolazione all’interno della Ue. 

Anche la Svizzera fa parte dello spazio Schengen, ma non dell’Unione europea, dunque le conseguenze politiche di una sospensione dell’accordo sarebbero meno dirompenti. In ogni caso, non è questa l’intenzione del Governo elvetico che, attraverso l'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini, si è limitata a rinforzare il personale nei posti di frontiera con l’Italia. “A causa dell'attuale situazione – rende noto l’ufficio – l'Udsc ha deciso di sostenere moderatamente Dogana Sud con ulteriori collaboratori provenienti dalla Svizzera tedesca”. I valichi in questione sono quelli dei Grigioni e del Vallese, ai confini con le province di Sondrio e del Vco, ma soprattutto quelli del Canton Ticino, nel Varesotto e nel Comasco. 

A preoccupare la Svizzera, spiegano sempre i media locali, non sono tanto gli sbarchi a Lampedusa quanto la rotta balcanica, in particolare le persone provenienti dall'Afghanistan che tendono a dirigersi nella Confederazione. Per gli africani, invece, la Svizzera non è il Paese d'asilo preferito, spiega la SonntagsZeitung, la testata zurighese che per prima ha dato la notizia. A Berna, tuttavia, sono preoccupati che le cose potrebbero cambiare, se si venisse a sapere che è più facile entrare nella Confederazione rispetto ad altri Paese dell’Unione europea che negli ultimi giorni hanno blindato i confini. Rinforzando le frontiere con l’Italia, la Svizzera ha quindi fondamentalmente voluto mandare un messaggio. Ai migranti, alla Ue ma anche interno, a un mese dalle Elezioni federali in programma il 22 ottobre.