MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Milano, il catalogo delle case da incubo: perché vivere qui sta diventando (quasi) impossibile

Noemi Mariani, 35 anni, influencer simbolo dell’emergenza immobiliare, racconta gli “sbatty” della Generazione Milagno: "In questa città si vive da nevrotici perché ormai è diventato tutto caro "

Ricerca di case; a destra, Noemi Mariani

Ricerca di case; a destra, Noemi Mariani

Milano, 23 maggio 2024 – Esprime "il disagio di una generazione". Quella di chi vede la casa come un miraggio. "A Milano è così: per affittare un bilocale ci vogliono anche 1.300 euro al mese. Conviene comprare? Ma se non hai soldi da parte e nessuno alle spalle, la banca non ti finanzia. E allora cosa può fare un giovane lavoratore?".

Noemi Mariani, in arte Mangiapregasbatty, trentacinquenne copywriter diventata famosa sui social (su Instagram ha oltre 77mila follower e 78mila su Tik Tok) grazie al format “Case da incubo” in cui denuncia lo stato di certi appartamenti "a dir poco indecenti e a prezzi altissimi" che compaiono sugli annunci immobiliari, ha presentato il suo primo libro: “Milagno” (edito da Bookabook). Ed è intervenuto anche il sindaco Beppe Sala.

“Milagno” è una lamentela costruttiva?

"Nel mio intento sì. Perché dando visibilità alla lamentela io spero che diventi un richiamo sempre più forte per le istituzioni. Intanto, con il libro, ho voluto che ci fosse un oggetto tangibile, qualcosa di più rispetto a pensieri sparsi sul web, e proprio grazie a questo sono entrata in contatto con il sindaco. Lo vedo come un passo in più, uno strumento ulteriore per contrastare il caro affitti. A Milano fai fatica a pagare 1.350 euro di canone per un bilocale anche se lavori e guadagni. Perché gli stipendi non vanno di pari passo con il costo della vita, anzi sono diminuiti. Ma anche lo Stato dovrebbe investire di più su certi progetti come il social housing".

Cosa racconta, nel libro?

"La storia di uno sfratto. Non è successo a me fortunatamente ma ho voluto raccontare questa storia in prima persona mettendo insieme ciò che ho visto negli anni e le mie riflessioni. Tra i casi più eclatanti di case da incubo, il famigerato modello “cesso-cucina“ che sfida norme igieniche e buon senso oppure la mansarda con camera da letto vista gabinetto".

Il caro affitti è un problema anche per gli studenti. Si sente allineata a chi protesta accampato in tenda?

"Tocca tutti ma le situazioni sono diverse. Io ho 35 anni, sono una professionista che guadagna con partita Iva, sono parte di una generazione di giovani lavoratori che arrancano pur lavorando e che non sono più studenti di 20 anni. Questa è la situazione che denuncio".

Qual è il suo lavoro?

"Sono una copywriter e creatrice di contenuti".

Com’è nata l’idea di “Case da incubo“?

"Per caso, raccontando la mia esperienza sui social. Il mio “Mangiapregasbatty“ è nato prima come blog, poi mi sono trasferita su Instagram. E nelle “storie“ ho iniziato a raccontare di volta in volta quello che mi capitava mentre cercavo casa. Ho chiesto un mutuo alla banca e poi ho iniziato a cercare alloggi da 130mila euro. Così mi sono imbattuta in casi di appartamenti “assurdi“ e non potevo fare a meno di commentare. Avevo 8mila follower allora. Poi il format ha ingranato, sono stata intervistata, sono stata in tivù e a poco a poco la mia pagina è cresciuta. Io sono convinta del fatto che i social possano avere un’utilità sociale. Faccio anche contenuti sponsorizzati, perché con il tempo creare contenuti è diventato un lavoro, ma a me piace utilizzare i social per prendere posizione".

Lei ora vive in affitto?

"Sì, una casa in affitto che ho ereditato dalla nonna, in zona Giambellino Lorenteggio. Sono in una situazione fortunata. Ma non penso solo a me: bisogna avere una prospettiva, far sì che le cose possano migliorare in futuro".

Il sottotitolo del libro è “Come cercare casa a Milano e vivere (in)felici“. Vede i milanesi come infelici?

"Io parlo da milanese. Li vedo nevrotici, perché in questa città si fa fatica a stare al passo con tutto ed è tutto caro. Vai al supermercato, la ricotta costa 5 euro e un litro d’olio 12. Io ho speso 14 euro per quattro pasticcini e due caffè in un bar. Mi sono detta ‘ma com’è possibile che debba stare attenta anche al prezzo di un pasticcino?’. A Milano è così, i prezzi sono folli".

Da quanto tempo vive da sola?

"Da quando avevo 21 anni. Mi sono laureata in Psicologia, laurea triennale, all’università Cattolica. Poi ho fatto uno stage alla Fiera di Francoforte e mi sono trasferita in Australia, dove ho lavorato come lavapiatti, cameriera, insegnante di italiano. Abitavo in una casa in affitto, a Sidney, sempre in camere in condivisione con delle mie amiche. Poi sono tornata a Milano. E cercare casa mi ha cambiato la vita".