FEDERICA PACELLA
Cronaca

Minori e bambini maltrattati o contesi: in un anno quadruplicate le richieste d’aiuto in Lombardia

Ufficio del Garante per l’infanzia: in media due istruttorie al giorno. L’impennata registrata in un anno sintomo di un disagio crescente: record a Milano, Varese e Brescia

Minori: dai rischi per l’incolumità fisica al rifiuto genitoriale post-separazione

Oltre 800 segnalazioni in un anno, più di due al giorno, arrivate all’Ufficio del Garante per l’infanzia e l’adolescenza lombardo. Un numero elevato, soprattutto se lo si rapporta a quelli degli anni precedenti: erano state 263 quelle del 2021, “solo” 172 nel 2020. Non tutte, va detto, si traducono poi in interventi, perché la fase istruttoria serve a verificare se il Garante è effettivamente competente, ma il numero e l’aumento stanno ad indicare quanto meno che ci sono segnali di disagio, che portano a rivolgersi a questa figura.

In particolare, secondo i dati contenuti nella relazione annuale 2022 da poco pubblicata, a livello territoriale un terzo è arrivata dalla provincia di Milano; segue Varese con circa l’11% e Brescia con oltre il 7%. Le altre province, nel grafico qui sotto.

Quali sono i temi? Al Garante possono arrivare segnalazioni di violazione delle norme previste a tutela dei minori (in famiglia, scuola, ospedali, strutture sportive) oppure inerenti casi di conflitto di interesse tra i minori e chi esercita su di loro la potestà genitoriale, in particolare i casi di rischio per l’incolumità fisica.

Come spiegato nella relazione del garante Riccardo Bettiga, "le questioni più complesse trattate o ancora in corso di trattazione, sono partite dalla segnalazione di un familiare e di norma scaturiscono da situazioni particolarmente difficili generate dalle separazioni gravemente conflittuali che causano l’inevitabile affido dei minori coinvolti – da parte dell’Autorità Giudiziaria – ai servizi sociali territorialmente competenti".

L’affidamento ai Servizi sociali serve a ripristinare, ove possibile, le condizioni per una genitorialità condivisa, a tutela del minore, ma i segnalanti "lamentano una notevole difficoltà di relazione e talvolta un’inappropriata gestione del caso da parte dei Servizi sociali affidatari e delle altre figure professionali, quali educatori, operatori delle Comunità, Ctu".

Altro tema frequente è il rifiuto genitoriale, che si verifica con la rottura della relazione genitore-figlio dopo una separazione o divorzio, in assenza di violenza e maltrattamenti, per cui il rifiuto del figlio verso uno dei due genitori è apparentemente immotivato.

"Queste segnalazioni richiedono all’Ufficio un notevole impegno quotidiano comportando sia interventi immediati, sia una scrupolosa e complessa attività istruttoria di collegamento e coordinamento tra i numerosi soggetti coinvolti che difficilmente si conclude in tempi brevi".

Per quanto riguarda il mondo scuola, sul tavolo del Garante sono arrivate segnalazioni di mancata inclusione di minori con disabilità, mentre i sotto-tavoli della Commissione Consultiva istituita il 9 giugno scorso si sono occupati, tra le altre cose, di salute mentale dei minori, dalle criticità dei servizi ambulatoriali di neuropsichiatria all’aumento di atti di autolesionismo al bullismo. E con la guerra in Ucraina, sono stati fatti anche numerosi interventi per i migranti, in particolare per gli aspetti psicologici del trauma migratorio e della percezione e impatto della guerra su bambini e adolescenti.