FEDERICA PACELLA
Cronaca

Molestie sul posto di lavoro: in Lombardia segnalazioni triplicate

ll 14,9% delle donne fra i 15 e i 70 anni e il 2,4% degli uomini lamentano di averle subite. I dati Istat dimostrano come social e chat spesso sono impiegati come strumenti di abuso

Molestie sul lavoro: boom di segnalazioni in Lombardia

Molestie sul lavoro: boom di segnalazioni in Lombardia

Milano – L’onda lunga del Me Too, con i grandi nomi dello spettacolo che hanno denunciato molestie e ricatti sessuali, per porre un argine alle molestie sul mondo del lavoro che continuano a riguardare una buona percentuale di donne lavoratrici. Nel 2022-2023 si stima che, per quanto riguarda la Lombardia, il 14,9% delle donne di 15-70 anni, che lavorano o hanno lavorato, abbia subito molestie sul lavoro a sfondo sessuale nel corso dell’intera vita; tra gli uomini, la percentuale scende al 2,5%. Si tratta di percentuali superiori rispetto alla media italiana del 13,5% per le donne e del 2,4% degli uomini, fotografata dall’Istat nell’indagine sulla sicurezza dei cittadini svolta nel 2022-2023. Le percentuali sono in forte aumento, se si pensa che nelle precedenti rilevazioni non si superava il 5% di lavoratrici che segnalavano di aver subito molestie. Tutte le fasce d’età sono coinvolte, con concentrazioni maggiori nelle fasce delle più giovani (il 21,5% ha tra i 15 ed i 24 anni).

Di che tipo di molestie si parla? Quelle con maggiore frequenza sono gli sguardi inappropriati e lascivi che hanno messo a disagio la vittima e le proposte inappropriate di uscire insieme che hanno offeso, umiliato o intimidito la destinataria (o il destinatario). Ci sono poi gli scherzi osceni di natura sessuale o commenti offensivi su corpo o vita privata, i tentativi di contatto fisico contro la volontà della vittima, avance inappropriate, umilianti o offensive sui social. L’Istat mette in luce, per la prima volta, proprio il ruolo del web: social, mail, chat diventano luoghi di molestie sul lavoro. Una percentuale pari al 2,6% delle donne e allo 0,2% degli uomini sono invece vittime di molestie di natura fisica. Queste ultime sono agite in particolar modo sulle fasce più giovani della popolazione raggiunta dall’indagine, con una prevalenza del 3,4% dei giovani tra i 15 e i 24 anni.

Osservando la posizione professionale delle vittime, per gli uomini prevalgono le posizioni apicali, dirigenti, imprenditori e liberi professionisti con il 4,4% e i lavoratori in proprio (3,4%), mentre tra le donne sono più a rischio le operaie (16,4%) e le impiegate e i quadri direttivi (15,0%). Gli episodi di molestia non si configurano come casi isolati: per le donne la ripetitività ha un’incidenza maggiore rispetto agli uomini. Sia uomini sia donne denunciano di rado: tra le donne, solo il 2,3% ha contattato le forze dell’ordine e il 2,1% altre istituzioni ufficiali. In Lombardia, nella maggior parte dei casi non esistono corsi di formazione sul posto di lavoro per spiegare alle vittime cosa fare in caso di molestia: ha risposto positivamente solo il 33% delle donne, il 23,5% degli uomini; inoltre il 68% delle donne non ha figure di riferimento a cui rivolgersi per chiedere aiuto, e stesso dicasi per gli uomini. Resta presente anche il fenomeno dei ricatti a sfondo sessuale per essere assunte o per fare carriera: in Lombardia, lo ha subito il 2,1% di lavoratrici.