
Morgan ospite del Brianza Book Festival di Monza (Radaelli)
Monza, 20 dicembre 2015 - «In tutta l’esperienza che ho fatto finora in televisione ho visto che su migliaia di ragazzi che ci provano ogni anno, alla fine ne esce solo uno. Questo mi sembra dispersivo. Mi piacerebbe invece mettere in piedi un team che realizzi una scuola di musica fra Monza e Milano, magari alla Villa Reale. Chiedo alla Provincia, al Comune e allo Stato se abbiano voglia di collaborare a questo progetto». Era il 12 giugno del 2014. A lanciare l’appello da Palazzo Grossi il monzese Marco Castoldi, in arte Morgan (all’epoca giudice di X Factor), a margine della conferenza di lancio della prima edizione del Brianza Rock Festival di cui era testimonial. È passato un anno e mezzo e il progetto è andato avanti, cresciuto al punto tale da essere pronto alle prime ‘prove tecniche’, che saranno ospitate al Teatrino della Villa Reale.
Qui nei prossimi mesi si svolgeranno infatti quattro lezioni, un piccolo master per far capire ai partercipanti lo spirito dell’iniziativa. Lo ha spiegato giovedì sera lo stesso Morgan, ospite della serata conclusiva del Brianza Book Festival al Belvedere della Villa Reale, dove ha presentato il suo libro autobiografico, «Il libro di Morgan. Io, l’amore, la musica, gli stronzi e Dio». «Abbiamo fatto un sacco di progressi, individuato i collaboratori e fatto incontri con il Politecnico, che guarda con interesse all’idea - spiega Morgan -. Vogliamo progettare una scuola che guardi alla musica ma anche alle nuove tecnologie, per lavorare nell’attualità. Oggi il confine tra il personaggio e il pubblico è diventato labile. Con le nuove tecnologie tutti possono avere degli spettatori, si è persa la separazione fra i ruoli e tutto è cambiato». Il gioco si è fatto molto più complesso, per salire sul palco non basta solo saper suonare. Di qui l’idea di un’accademia molto più articolata.
«Ora bisogna solo individuare il luogo e il Teatrino della Villa Reale è stupendo per ospitare qualche iniziativa». Gli accordi sull’utilizzo del Teatrino sono già stati presi ma c’è di più. Morgan guarda con interesse all’Ala Nord della Reggia, l’unica ancora da recuperare. Per farlo servono fondi ma soprattutto un progetto, e il piano generale del pool di progettisti guidato dal professor Carbonara, che ha vinto il concorso internazionale, vi prevede una destinazione legata all’alta formazione. Quindi tutt’altro che incompatibile con il progetto dell’accademia.
L’idea è ambiziosa: si pensa a un’accademia non solo dedicata alla musica in senso stretto, ma a tutto ciò che vi sta intorno, tutte le professioni e le specializzazioni legate allo spettacolo musicale, dalle coreografie alle luci, alla tecnica del suomo, dalla letteratura al teatro. L’idea è quella di realizzare a Monza un’accademia di livello europeo, partendo dall’iniziativa delle quattro lezioni del Teatrino ma con una prospettiva che guarda molto più lontano.
«È bellissimo sfruttare i luoghi d’arte», conclude il musicista monzese. Quest’anno sarà a Sanremo con i Bluvertigo, suo gruppo storico. Con lui ci sarà un altro monzese, arrivato giovedì al Brianza Book Festival per stringergli la mano: è Filippo Fanti, in arte Irama (nella foto piccola in alto). Con il brano «Cosa resterà» ha superato le selezioni di Sanremo Giovani, finendo tra i dodici selezionati su 700 che approderanno alla finale.
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