FEDERICA PACELLA
Cronaca

Emergenza morti sul lavoro in Lombardia, una croce ogni tre giorni. Maglia nera a Brescia

In Lombardia si verificano 7,3 infortuni mortali ogni milione di occupati. Insieme al Bresciano, anche Sondrio, Pavia e Mantova sono in “zona rossa”

Ancora troppo gli infortuni e le morti sul lavoro

Ancora troppo gli infortuni e le morti sul lavoro

Brescia maglia nera per gli infortuni mortali sul lavoro. E in Lombardia, nei primi 4 mesi del 2024, sono già 52 le vittime, di cui 33 in occasione di lavoro (9 in meno dello scorso anno) e 19 quelli in itinere (12 in più del 2023). "I numeri dei decessi, come sappiamo, devono essere rapportati alla popolazione lavorativa – spiega Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Vega Engineering – che in Lombardia è la più numerosa rispetto a tutte le altre regioni. E infatti, quando si parla di rischio di mortalità rispetto alla popolazione lavorativa il risultato cambia e la Lombardia viene ancora inserita in zona gialla, con un’incidenza di infortuni mortali inferiore alla media nazionale.

In effetti in Lombardia si verificano 7,3 infortuni mortali ogni milione di occupati, mentre la media italiana è di 8,7. Purtroppo questo dato positivo non viene riscontrato in tutte le province della regione: Brescia, Sondrio, Pavia e Mantova presentano un rischio di infortunio mortale molto superiore alla media nazionale fino ad arrivare, nel caso di Brescia, a 18,2 infortuni mortali ogni milione di occupati".

Se, dalla mappatura dell’Osservatorio, la Lombardia si trova in zona gialla che, subito dopo la bianca, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale, per quanto riguarda le incidenze, Brescia, Sondrio, Pavia e Mantova a trovarsi in ‘zona rossa’ con un’incidenza rispettivamente di 18,2, 13,4, 12,7 e 11,0. Sono seguite in zona arancione da Monza e Brianza (9,9) e in zona bianca da buona parte delle province lombarde con rischi di mortalità ben al di sotto della media regionale e nazionale, a cominciare da Cremona (6,5), Varese (5,1), Milano (4,6), Bergamo (4,1) e Como (3,8).

Sono 37.796 le denunce di infortunio complessive su un totale, in Italia, di 193.979, vale a dire il 19,5% di quelle rilevate in Italia. Il trend è in crescita: alla fine di aprile 2024 le denunce di infortunio totali sono cresciute del 4,4% rispetto alla fine di aprile del 2023, arrivando a 37.796 rispetto alle 36.200 del 2022.

Le attività manifatturiere, anche alla fine di aprile 2024, sono ancora in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio (5.079), seguite da trasporto e magazzinaggio, commercio, sanità e costruzioni. Le denunce dei lavoratori stranieri sono 9.006 su 37.796 (quasi il 25%), mentre sono 13 quelli deceduti nel primo quadrimestre 2024 in occasione di lavoro, quasi il 40% delle vittime della regione. L’agricoltura, che negli ultimi giorni è stata protagonista di tragedie nei campi, è un settore che, secondo l’analisi dell’Inail, vede un costante decremento di infortuni. La Lombardia, tuttavia, resta ai vertici in Italia: nel 2022, da cui è arrivato il 9,1%delle denunce, al secondo posto dopo l’Emilia.