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Morti sul lavoro, la strage in Lombardia: 112 vittime da inizio anno

I dati Inail: crescono gli infortuni e le vite spezzate. Morire è “più facile” per chi lavora nell’industria o nell’agricoltura

ILa Lombardia e il terribile record dei morti sul lavoro:112 da inizio anno

La Lombardia e il terribile record dei morti sul lavoro:112 da inizio anno

Milano, 4 settembre 2024 – Lombardia e il record della vergogna: 102 morti sul lavoro in sette mesi ai quali vanno aggiunti altri 10 tra agosto e i primi giorni di settembre. Totale 112 ad oggi.

Nella regione locomotiva economica d’Italia, secondo i dati resi noti dall'Inail nel consueto aggiornamento mensile Open data, le denunce di infortunio nei primi sette mesi del 2024 sono state 66.445 (+1,5%), di cui 102 con esito mortale (+ 5,15%) rispetto allo stesso periodo del 2023) e 2.502 le tecnopatie denunciate (+2,63%).

Le denunce nel complesso evidenzia l'aumento sia di quelle in occasione di lavoro (55.386 +1,06%) sia in itinere (11.059 +3,72%). Riguardo gli infortuni mortali, risultano essere in aumento nei settori dell'industria e dei servizi, nell'agricoltura e per conto dello Stato.

Nel comparto industria l'aumento di infortuni mortali sul lavoro ha avuto un’impennata: 36 vittime con un aumento percentuale rispetto al 2023 del 16,32 per cento.

Come osserva Eloisa Dacquino, segretaria Confederale Uil Lombardia, "nella nostra regione nel solo mese di agosto hanno perso la vita 9 persone, nei primi due giorni di settembre un'altra vita spezzata, che si sommano ai 102 da inizio anno. L'amara constatazione è che nulla di veramente concreto ed efficace per arginare questa strage quotidiana viene messo in atto dalla politica, sia a livello nazionale che regionale".

Infatti, per Dacquino "continuiamo ad assistere ad iniziative legislative che premiano le imprese, che impongono agli organi di controllo di avvisare dieci giorni prima delle ispezioni, che consentono ai datori di lavoro l'immunità ispettiva in materia di sicurezza e lavoro, e in tutto questo nessun provvedimento a concreta tutela vita della salute e sicurezza sul lavoro, di tutela della vita e della dignità` delle persone". Il tutto “in un contesto di illegalità diffusa in cui la vita delle persone è messa quotidianamente in pericolo".