GABRIELE MORONI
Cronaca

Morto Roberto Maroni, il "barbaro sognante" che spezzò l'egemonia Dc al Viminale

Una vita per la politica, una vita per la Lega. Da "Radio Varese" all'incontro con Bossi, dai "fatti di via Bellerio" al lancio della cintura a Fontana

Roberto Maroni

Varese, 22 novembre 2022 - Una vita per la politica. La politica nella vita. Una vita nella Lega, per la Lega. Una vita segnata negli ultimi anni dalla lotta tenace contro il male che lo aveva aggredito. Roberto Maroni nasce a Varese il 15 marzo 1955. Studi al liceo classico "Ernesto Cairoli" di Varese. La laurea in giurisprudenza. In mezzo una esperienza come conduttore di una radio libera, "Radio Varese" (la passione per la musica lo accompagnerà sempre). Nel 1979 l'incontro con Umberto Bossi. Per il timido e riservato Maroni è una rivelazione, una vera svolta esistenziale.

La prima Lega

Il 12 aprile 1982 è la data ufficiale della nascita della Lega Lombarda, nello studio di un notaio di Varese. Con Bossi firmano la moglie Manuela Marrone, Giuseppe Leoni, Pierangelo Brivio, Marino Moroni, Enrico Sogliano. Maroni si occupa dell'organizzazione sul territorio. Quella fase quasi "carbonara" dura pochi anni Nel 1985 Maroni è eletto consigliere comunale a Varese. Ormai tutti lo conoscono, per tutti è già Bobo e Bobo rimarrà. Nel 1989 è tra i fondatori della Lega Nord, di cui ricopre, dal 2002, l'incarico di coordinatore della segreteria politica federale, presieduta dal segretario federale Bossi.

Roberto Maroni e Umberto Bossi

L'ingresso alla Camera

Il 1992 è una data importante e non solo perché Maroni entra per la prima volta alla Camera, dove ricopre la carica di presidente del gruppo parlamentare leghista. Si vota per le amministrative. Dalla sede del Carroccio di piazza del Podestà, a Varese, il silenzioso Maroni dirige le operazioni. La Lega conquista il 45 per cento dei voti e con Varese la prima città capoluogo di provincia del Nord. Il 16 gennaio 1993 è proclamato sindaco Raimondo Fassa, avvocato e professore di Gallarate, responsabile degli enti locali, un nome fino allora sconosciuto in politica.

Roberto Maroni con Renato Schifani e Giorgio Napolitano

Ministro dell'Interno

Il 1994 è un anno "storico" per la politica repubblicana. Ministro dell'Interno per otto mesi nel primo governo Berlusconi, Maroni è il primo inquilino del Viminale che non sia stato espresso dalla Democrazia cristiana. Ricoprirà la stessa carica nel governo Berlusconi IV (2008-2011), che varerà il "decreto sicurezza". Ancora al fianco di Bossi quando il Senatur, il 15 settembre 1996, a Venezia, proclama l'indipendenza della Padania. Tre giorni dopo si registrano quelli passati alla storia come i "fatti di via Bellerio". In agosto Guido Papalia, procuratore della Repubblica di Verona, ha avviato le indagini sulla Guardia Nazionale Padana. Il pomeriggio del 18 settembre la polizia fa irruzione in via Bellerio, a Milano, centrale e "cuore" della Lega. Dirigenti e militanti si oppongono, fra loro Maroni, portato in barella in ospedale

Beppe Sala, Enrico Letta, Roberto Maroni e Giuliano Pisapia

Il distacco da Bossi

Prosegue la carriera del Maroni "ministeriale" e parlamentare. Dal 2001 al 2006 è il titolare del dicastero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Ancora deputato dal 2006 al 2008. Nella Lega, intanto, si consuma il suo distacco politico e personale da Bossi. E' l'epoca del "Barbari sognanti" di Bobo in contrapposizione al cerchio magico che si è stretto attorno al capo. Lo scandalo Belsito squassa la Lega e provoca le dimissioni di Bossi. Con Roberto Calderoli e Manuela Dal Lago, Maroni fa parte del comitato incaricato di traghettare il partito fino al congresso federale.

Roberto Maroni e Silvio Berlusconi

 

Segretario e Governatore

Il 1° luglio 2012, al Forum di Assago, Maroni viene eletto a maggioranza segretario della Lega Nord. Nel simbolo scompare il nome "Bossi", sostituito da "Padania". Il 2 settembre 2013 Maroni annuncia le dimissioni per potersi dedicare alla carica di governatore della Regione Lombardia. E' stato eletto nella consultazione del 26 febbraio con 2.456.921 voti (42,81%) contro il 38,24% di Umberto Ambrosoli. L'8 gennaio 2018 rende pubblica la sua volontà di non ripresentarsi alle elezioni regionali fissate per il 4 marzo e lancia la cintura dell'altro varesino, Attilio Fontana.

Ignazio La Russa e Roberto Maroni

La musica e il Milan

La collaborazione con un quotidiano, un blog. L'amore mai dismesso per la musica che continua ad alimentare suonando l'organo Hammond nel gruppo musicale "Distretto 51". Il tifo calcistico per il Milan. C'è ancora tempo per una uscita pubblica quando, nel settembre del 2020, annuncia la sua candidatura a sindaco di Varese in vista delle elezioni comunali del 2021. Il 6 giugno 2021 si ritira. In gennaio è caduto in casa, un malore provocato dal tumore che l'ha aggredito. L'operazione al Besta di Milano. Sono le ultime resistenze del guerriero silenzioso che sapeva coniugare il garbo personale alla grinta del politico di razza. "Abbiamo percorso - dice Giuseppe Leoni, uno dei padri fondatori della Lega - tanta strada insieme, anche se lui era arrivato un po' dopo. Purtroppo se n'è anche andato un po' prima". "Ho postato - è il commosso ricordo di Roberto Castelli - su Facebook una foto in cui siamo insieme sul palco di Pontida, a guardare l'orizzonte, da amici, da matti che si erano messi in un'avventura che non sapevano dove li avrebbe portati".  E' stato il figlio Renzo a portare la notizia della scomparsa di Bobo a Umberto Bossi, ricoverato dal primo pomeriggio di sabato all'ospedale di Circolo di Varese. Operato per un'ulcera gastrica, il fondatore della Lega è uscito dalla terapia intensiva e dovrebbe essere dimesso a breve. Ha con sé un iPad e lavora alla correzione del numero zero del giornale del Comitato Nord che verrà distribuito domenica a Giovenzano. Sarà la prima uscita pubblica dell'associazione voluta dal vecchio condottiero per un ritorno della Lega alle sue origini. Dagli organizzatori viene assicurato che Bossi sarà presente.

Roberto Maroni all'organo Hammond