I carabinieri sul luogo dell'omicidio
Uno strofinaccio in bocca. I vestiti non a posto. E' stata trovata così Rosa Alfieri, la ragazza di 23 anni che ieri, martedì 1 febbraio, dopo le 18 è stata uccisa a Grumo Nevano, nel Napoletano, al primo piano di un appartamento occupato da 15 giorni da un nuovo inquilino, un 31enne del posto. Una delle ipotesi è che la giovane sia stata uccisa dopo essersi ribellata a un tentativo di violenza. E per tutta la notte è stata caccia all'uomo. I carabinieri della compagnia di Giugliano, con la collaborazione di tutti i colleghi della zona nord di Napoli, sono stati impegnati a cercare le tracce del vicino, al momento il principale sospettato dell'omicidio della ragazza, che potrebbe essere stata soffocata dallo straccio che aveva in bocca o forse strangolata.
A trovare il cadavere e a dare l'allarme è stato il padre di Rosa, Vittorio, piccolo imprenditore della zona, proprietario dell'appartamento che aveva dato in affitto proprio a quell'uomo che si era presentato come un marito separato in cerca di un posto modesto dove poter vivere. E le ricostruzioni operate nel corso della serata dai militari sono state terrificanti. Alle 17.30 Rosa, che aiutava il padre nella contabilità e il fidanzato nella tabaccheria di famiglia, ha parcheggiato l'auto.
Ha varcato l'ingresso del palazzo ed è lì che sarebbe balzato l'assassino. Non c'è ancora certezza se la ragazza sia stata attirata in trappola o trascinata. Sta di fatto che, secondo la ricostruzione, è stata portata in bagno e uccisa. E' stato il padre Vittorio, allertato dalla moglie che non vedeva la figlia tornare a casa nonostante l'auto fosse parcheggiata nel cortile del palazzo, a bussare alla porta del nuovo inquilino, chiedendo della figlia. L'uomo, a quanto pare, avrebbe detto di non avere visto Rosa. Solo due ore dopo, quando l'uomo ormai era scappato e la figlia morta, il padre della giovane ha sfondato a spallate la porta e trovato il corpo della figlia privo di vita.