Cusano Milanino (Milano), 27 Aprile 2023 - E' stato rinviato a giudizio al Tribunale di Monza e verrà processato dalla Corte di Assise monzese il 19 maggio il 36enne Lorenzo D'Errico, che nel dicembre 2021 ha ucciso a martellate il padre Carmine, 65 anni, pensionato vedovo e malato di un cancro incurabile, nella loro casa a Cusano Milanino e poi ne ha bruciato il cadavere in un capannone dismesso di Cerro Maggiore.
Il 36enne, reo confesso dell'omicidio del genitore e ancora detenuto in carcere, è stato sottoposto ad una perizia psichiatrica in incidente probatorio che ha concluso per una "personalità irrisolta" anche a causa di un'infanzia difficile, ma nessun vizio di mente che possa avere inciso sulla capacità di intendere e di volere dell'imputato di omicidio volontario aggravato e distruzione di cadavere.
Il 36enne aveva raccontato alle telecamere della trasmissione "Chi l’ha visto?" una versione sulla scomparsa del padre che i carabinieri non avevano ritenuto credibile: prima aveva raccontato agli inquirenti che il padre se ne era andato da casa per trascorrere il Capodanno con amici, poi aveva paventato l'ipotesi del suicidio.
Il 21 gennaio, nell’ex Brenta di Cerro, era stato scoperto un corpo semicarbonizzato da alcuni ragazzi entrati per girare un video. A febbraio era scattato il fermo. Solo al terzo interrogatorio Lorenzo D'Errico ha confessato e aiutato gli investigatori a ricostruire gli eventi di quei giorni: dalle martellate inflitte al padre nella villetta, al cellulare cambiato qualche giorno dopo il delitto. E poi l’auto della fidanzata (che era all’estero) presa e lavata con la varechina, dopo averla usata per trasportare il cadavere.