
Un orso
La Val di Sole, dove il 26enne Andrea Papi è stato ucciso da un orso, è il naturale confine del Trentino Alto Adige con la Lombardia e le sue Alpi. Terra di Guerra Bianca in Adamello e di scontri tra alpenjäger e soldati italiani durante il primo conflitto mondiale, oggi è zona di sci e camminate. L’incontro tra le due regioni e tra Val di Sole e Valcamonica è rappresentato dal Passo del Tonale, da cui si arriva con facilità pure in Valtellina, nelle Orobie Bergamasche, in Valsabbia e in Valtrompia. Territori, questi, dove non mancano segnalazioni della presenza di orsi: animali in grado di muoversi anche per molti chilometri in un solo giorno. Non è escluso, dunque, che gli orsi del Trentino possano spostarsi in Lombardia e viceversa.
Dopo tre decenni di assenza (l’ultimo orso in Lombardia era stato abbattuto nel 1967), l’orso è riapparso in Lombardia nel 2000: a seguito del progetto di reintroduzione trentino sono svariati gli orsi da allora segnalati, in modo occasionale, sul territorio regionale – spiega Regione Lombardia in una delle sue ricerche datata 2019 -. Si tratta quasi esclusivamente di maschi in dispersione, che hanno frequentato il settore lombardo dell’Adamello, le Orobie, la Valtellina e l’Alto Garda, facendo poi ritorno in territorio trentino o finendo vittime di morti naturali, decessi accidentali, “misteriose” scomparse, abbattimenti legali e illegali”.
Per gestire al meglio la presenza sul territorio, Regione Lombardia coordina una apposita attività di monitoraggio - che viene attivata ad hoc tramite la ricerca e raccolta di segni di presenza, il fototrappolaggio, le analisi del DNA - e cura la formazione e l’aggiornamento del personale incaricato, che viene appositamente formato. Nel Bresciano la presenza la presenza dell’orso nel 2021 è stata segnalata ben 64 volte, almeno il doppio rispetto al 2020. Nel 2022, ma i dati sono ancora parziali, sono state segnalate 68 presenze, oltre a varie femmine con piccoli. In Valsaviore, per esempio, è stata segnalata la presenza di un’orsa con un cucciolo di circa un anno, probabilmente provenienti dal vicino Trentino.
Il maggior numero di avvistamenti o reperimento di tracce o segni della presenza dei plantigradi arriva dalla Valcamonica, dal Gaver e dalle creste di confine con varie aree del Trentino: la Val Daone, la Val di Chiese, la Val Rendena e la Val di Sole. Gli esemplari sicuramente riconosciuti sono M54, già segnalato nella zona di Daone. È stato fotografato a Bagolino e sorpreso a danneggiare un apiario. Sempre a Bagolino è entrato in azione M55, di circa quattro anni, che ha danneggiato diversi capanni di caccia, così come ha fatto a Lavenone. È stato segnalato anche a Castel Condino. È stato visto anche M76, un esemplare maschio di circa due anni, mai catalogato prima.
Per le sue scorribande ha scelto Tignale. M74, infine, è stato segnalato sulla Corna Blacca, nella zona a cavallo fra la Val Sabbia e la Val Trompia, come M55 ha danneggiato vari appostamenti di caccia. A fine 2022 un orso è stato visto a Arno di Valvestino, altra zona adiacente al Trentino, mentre ad agosto un esemplare è stato filmato tra Campolaro e Degna, nella media Valcamonica. Orsi sono stati avvistati anche nel lecchese e nel comasco, oltre che nella provincia di Sondrio, anche in questo caso tutti arriverebbero dal Trentino o forse dalla vicina Svizzera.