
Un esemplare di orso
Trento - Con la sentenza pubblicata oggi dal Tar di Trento le associazioni Wwf Italia e Lndc hanno ottenuto un importante risultato nella battaglia legale che da anni contrappone chi vuole tutelare l'orso che abita l'arco alpino e la Provincia Autonoma di Trento nella controversa materia della gestione degli animali sul territorio provinciale. Il Tar di Trento, accogliendo le istanze delle associazioni ricorrenti, assistite in giudizio dagli avvocati Michele Pezone e Paolo Letrari, ha annullato la delibera della Giunta Provinciale del 26 giugno 2021 nella parte in cui ha approvato le disposizioni delle Linee guida provinciali per la gestione degli orsi bruni che prevedevano in caso di aggressione con contatto fisico, "che venisse sempre e comunque disposto, a mezzo di un'ordinanza contingibile e urgente, l'abbattimento dell'orso responsabile dell'aggressione, senza che residuasse alcuno spazio per la valutazione, caso per caso, della sussistenza di un pericolo attuale per l'incolumità pubblica". Si sarebbe così introdotta la possibilità di uccidere senza alcuna valutazione di quanto effettivamente accaduto e delle condizioni di reale pericolo.
Si tratta di una pronuncia storica, con i giudici amministrativi che preservano i principi di gradualità e proporzionalità delle misure adottabili in presenza di comportamenti a rischio degli orsi selvatici, apre la strada ad una riconsiderazione delle politiche di "rimozione pregiudiziale" sino ad ora portate avanti dalla Giunta provinciale trentina. Le associazioni ambientaliste e animaliste in questi anni si sono battute in difesa di una specie protetta, evidenziando il valore intrinseco di ogni singolo individuo e contrastando il decisionismo dell'azione amministrativa.
"La sentenza del Tar di Trento segna un primo punto estremamente importante in tema di conservazione dell'orso", dichiara Dante Caserta, vicepresidente Wwf Italia. "Sul livello di tutela di specie importanti come l'orso non possono esser fatti passi indietro. Come Wwf in questi anni abbiamo cercato sempre il dialogo con tutte le amministrazioni che hanno nei loro territori orsi o lupi, lavorando sulla prevenzione e sulle condizioni per assicurare una pacifica convivenza sulla base delle positive esperienze che si conducono ormai da decenni. Auspichiamo che la decisione del Tar apra la strada ad un più proficuo confronto anche con la Provincia di Trento".