Sos ospedali, nel 2023 segnalate in Lombardia 4.836 aggressioni a operatori sanitari

In una circolare agli ospedali e alle Ats, la Regione indica le azioni da intraprendere per prevenire ulteriori casi e per supportare medici e infermieri che hanno subìto violenze

L’assistenza domiciliare si allarga. Altri 39 infermieri nel distretto nord

L'anno scorso solo il 4% degli operatori aggrediti ha segnalato in Procura le violenze

Milano, 21 ottobre 2024 – Nel 2023 sono stati segnalati in Lombardia 4.836 episodi di aggressione agli operatori sanitari. Si va dagli insulti fino alla violenza con coltelli e altre armi. Un’escalation senza fine, aumentata dalla pandemia, che vede però in calo le denunce alla Procura. Così, se è vero che in regione sono diverse le strutture ospedaliere che hanno attivato il pulsante di allarme aggressione, è anche vero che nel 2022 solo il 6% delle aggressioni fisiche è stato segnalato all’autorità giudiziaria e nel 2023 il dato è addirittura in calo al 4%.

Le indicazioni della Regione

I dati arrivano da un report del Pirellone. Per incrementare la sicurezza nei nosocomi, la direzione Welfare ha inviato una circolare alle Ats, Asst e Irccs con alcune disposizioni anche alla luce della recente normativa nazionale che rafforza la protezione degli operatori sanitari, prevedendo la procedibilità d'ufficio in caso di violenze e l'inasprimento delle pene. “Regione Lombardia ha deciso di rafforzare il proprio impegno con una serie di misure concrete per garantire la sicurezza di chi ogni giorno lavora al servizio della salute dei cittadini. Le nuove disposizioni, in linea con la normativa vigente, puntano a prevenire e contrastare le aggressioni all'interno delle strutture sanitarie - ha detto l'assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso -. La collaborazione con le forze dell’ordine, il monitoraggio continuo degli episodi di violenza e il supporto psicologico e legale per i lavoratori aggrediti sono solo alcune delle azioni messe in campo”. Tra le indicazioni della circolare quella di stipulare protocolli operativi con le forze di polizia per garantire un intervento tempestivo in caso di aggressioni. Le strutture sanitarie sono inoltre incoraggiate a istituire procedure aziendali per garantire supporto psicologico e legale ai dipendenti che subiscono aggressioni fisiche o verbali, anche assicurando un adeguato accompagnamento durante il percorso. Previsto anche l'obbligo di segnalazione all'autorità giudiziaria per episodi di violenza a danno del personale. L'obbligo si applica anche nel caso di danni a beni aziendali provocati durante aggressioni.

Monitoraggio continuo e obbligatorietà di denuncia

Infine, il monitoraggio e analisi dei dati. “La sicurezza degli operatori deve essere garantita a priori ma anche nelle fasi successive in caso si verifichi un evento di aggressione – ha specificato l’assessore – . Per tutelare il nostro personale, oltre a segnalare gli eventi violenti alla Procura, gli enti sanitari dovranno valutare di costituirsi parte civile nell'ambito dei processi penali: ho detto personalmente ai direttori generali che questa deve diventare una prassi”. La Regione ha infine attivato un monitoraggio continuo degli episodi di violenza, i cui dati sono raccolti dall’agenzia di controllo del sistema socio sanitario lombardo e verranno utilizzati per identificare aree critiche e rafforzare ulteriormente le azioni di prevenzione. Di recente, diversi pronto soccorso si sono dotati di figure di accoglienza per pazienti e accompagnatori: in particolare la presenza del caring nurse si è dimostrata efficace per ridurre la conflittualità e le conseguenti aggressioni.