FEDERICA PACELLA
Cronaca

Ozono, l’aria è ancora malata in Lombardia: valori alti da oltre un mese, allarme nelle zone prealpine

Lecco e Bergamo i due capoluoghi oltre la soglia, Como e Brescia vicine a 180 microgrammi. Negli ultimi dieci giorni tutte, tranne Sondrio, hanno sforato l’obiettivo giornaliero di 120

Delle persone bevono acqua contro il forte caldo di questi giorni

Delle persone bevono acqua contro il forte caldo di questi giorni

Milano – Non solo caldo . Con l’aumento delle temperature torna puntuale l’allarme ozono, inquinante dell’aria dannoso per la salute. Già a fine giugno, dopo sporadici superamenti, le concentrazioni di ozono hanno superato le soglie di informazione in modo diffuso nella rete di rilevamento della qualità dell’aria di Arpa Lombardia. In particolare, il valore è stato oltrepassato nelle province di Bergamo (con un massimo orario di 204 µmicrogrammi per metro cubo a Calusco), Brescia (con un massimo di 215 µa Odolo), Varese (con un massimo di 191 µa Varese Vidoletti), Como (con un massimo di 190 a Erba) e Lecco (con un massimo di 214 a Moggio).

La situazione non è migliorata nelle settimane successive e anche in questi giorni la mappa di Arpa Lombardia sulla qualità dell’aria evidenzia livelli elevati di concentrazioni per quanto riguarda la media mobile su 8 ore (la media calcolata ogni ora sulla base degli 8 valori orari delle 8 ore precedenti). Negli ultimi 10 giorni, guardando solo ai dati delle città capoluogo, si vede che il valore obiettivo di 120 microgrammi/metro cubo è stato superato almeno una volta praticamente in tutte le città, tranne Sondrio. Il valore massimo prevede due soglie di allerta: i 180 microgrammi come soglia di informazione, i 240 come soglia di allarme.

Sempre guardando le stime di Arpa degli ultimi 10 giorni per i capoluoghi, si vede che si è andati oltre la soglia di allarme a Lecco (187) e Bergamo (188), vicinissimi a Como e Brescia (rispettivamente 179 e 175). Ma il problema è generalizzato e riguarda non solo le città: come ricorda Legambiente Lombardia, le aree più colpite sono quelle prealpine affacciate alla pianura, anche alle medie quote montane, dove i livelli di ozono elevati possono anche determinare danni sulla vegetazione. Ciò che fa la luce solare è semplicemente attivare una serie di reazioni chimiche che coinvolgono inquinanti atmosferici molto diversi tra loro: ossidi d’azoto, metano, sostanze organiche volatili, i veri responsabili del fenomeno.

«Secondo i dati di Arpa, ogni anno la Lombardia ammorba la propria aria con quasi 400.000 tonnellate di gas inquinanti precursori dell’ozono, come dire 40 kg per ogni abitante – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. Un dato impressionante che, anche se in via di riduzione, cala troppo lentamente. Per ridurre il fenomeno si dovrebbe intervenire sull’uso di solventi, sui trasporti e nel settore agro-zootecnico".