Pavia, 9 gennaio 2024 – Sono state effettuate anche nelle province di Pavia e Varese alcune delle 23 perquisizioni disposte dalla procura di Torino dopo la rissa fra ultras della Juventus e supporter granata la notte prima del derby dello scorso 9 novembre.
Al lavoro ci sono uomini e donne della polizia di Stato di Torino, in collaborazione con i colleghi delle questure di Asti, Novara, Pavia, Savona, Varese e Piacenza. I tifosi coinvolti sono accusati di rissa, porto abusivo di oggetti atti ad offendere e travisamento.
Il faccia a faccia
La violenta rissa si è verificata nella notte fra l’8 e il 9 novembre scorsi, nei pressi della Chiesa della Gran Madre di Dio, pieno centro di Torino, tra oltre 100 supporter che si sono fronteggiati utilizzando anche mazze, bastoni, cinture, coltelli e petardi.
Sono state perquisite anche le due sedi dei gruppi ultras bianconeri Drughi e Primo Novembre 1897, i cui locali sono stati sottoposti anche a specifici controlli amministrativi e di sicurezza da parte del personale della divisione Polizia amministrativa e sociale della questura di Torino, della Asl e dei vigili del fuoco.
Nel corso delle operazioni di polizia giudiziaria eseguite dalla Digos, sono stati sequestrati smartphone e indumenti che sarebbero stati utilizzati o indossati dagli ultras durante le azioni violente.
Le misure
Il questore di Torino Paolo Sirna ha dato l’ok a 43 Daspo e ha avviato le procedure per l'aggravamento di altri 20 provvedimenti interdittivi già emessi, in passato, per analoghe condotte.
La divisione della Polizia anticrimine della questura di Torino ha poi emesso altri 10 Daspo nei riguardi di tifosi del Torino, accusati di aver commesso danneggiamenti all'interno del settore ospiti dello stadio sempre in occasione del derby dello scorso 9 novembre.