
Letizia Moratti e Domenico Arcuri
Milano, 9 febbraio 2021 - Nuovo botta e risposta tra la vicepresidente e assessore al Welfare della Lombardia, Letizia Moratti e il commissario nazionale per l'emergenza Covid, Domenico Arcuri. Dopo la battaglia sull'indice Rt sbagliato costato alla Lombardia una settimana di zona rossa immeritata - e non giustificata dai numeri -, il Pirellone è tornato a scontrarsi col governo. Questa volta nel mirino l'invio di personale per la campagna vaccinale da parte dell'esecutivo nelle varie regioni d'Italia.
Ad iniziare, lunedì sera, Letizia Moratti, che in una nota si è rivolta al commissario nazionale per l'emergenza covid, Domenico Arcuri. "Regione Lombardia è pronta, ma urge personale e la certezza di avere a disposizione vaccini sufficienti per avviare le somministrazioni. Tutto è pronto per organizzare la 'fase 2' della vaccinazione anti covid, sia con i canali tradizionali, sia con quelli ad hoc di somministrazione massiva, ma è necessario che il commissario Domenico Arcuri assicuri certezze su due fronti ben precisi per i quali si è impegnato", ha scritto la vicepresidente della Regione. E ancora: "Innanzitutto, l'invio promesso di un apporto di risorse umane aggiuntive. Arcuri ha previsto l'arrivo in Lombardia di personale sanitario a supporto, medici ed infermieri, ma ad oggi nessuno si è visto. Per febbraio si attendono 123 unità, fino a un massimo nei mesi estivi di 2.544 addetti al mese per giugno, luglio ed agosto. Non è possibile - il j'accuse della Moratti - fare affidamento su numeri totalmente aleatori. È già stata richiesta più volte la pianificazione relativa alla gradualità degli arrivi del personale, ma non abbiamo mai ricevuto risposta".
Stavolta, però, la risposta è arrivata, firmata direttamente da Arcuri. "In riferimento alla nota diffusa dal vicepresidente e assessore al welfare della Lombardia, Letizia Moratti, che ha sottolineato come la regione attende dal commissario straordinario per l’emergenza Covid, per il mese di febbraio, 123 fra medici, infermieri e assistenti sanitari, come da programma condiviso per rafforzare la campagna di vaccinazione, gli uffici del commissario rendono noto che, in realtà, il personale aggiuntivo già selezionato e destinato alla Lombardia è di gran lunga maggiore: si tratta, infatti, di 229 fra medici, infermieri e assistenti sanitari”, ha fatto sapere il commissario. sarebbe stato destinato alla Lombardia un numero di medici e infermieri anche maggiore rispetto alle previsioni e agli accordi.
Il commissario ha voluto sottolineare che la colpa dei ritardi sarebbe imputabile alla Lombardia. "Di questi – ha aggiunto Arcuri nella nota - , purtroppo, soltanto 4 hanno già potuto entrare in servizio presso l’Ats di Pavia. Tutti gli altri sono infatti in attesa, ormai da diversi giorni, delle necessarie visite mediche da parte delle Ats regionali. In particolare, 12 da parte dell’Ats Val Padana, 10 dell’Ats Pavia, 43 dell’Ats Brescia, 13 dell’Ats Brianza, 27 dell’Ats Bergamo, 28 dell’Ats Insubria e 86 dell’Ats Milano. Infine, 6 hanno effettuato le visite mediche presso l’Ats della Montagna ma sono in attesa di ricevere dalla stessa Ats l’idoneità”. “Oggi - ha concluso - alle 15 e 46, gli Uffici del commissario hanno inviato una comunicazione ai referenti regionali lombardi per sollecitare gli adempimenti a carico della regione e poter così soddisfare le richieste dell’assessore Moratti”.