SIMONA BALDELLI
Cronaca

Alla maturità l’intelligenza artificiale contro la creatività: il déjà vu di Pirandello

Tra i temi proposti dal ministero anche l’analisi di un estratto dai 'Quaderni di Serafino Gubbio operatore’

Pirandello invita a riflettere sul rapporto tra uomo e macchina nell'era del progresso tecnologico

Pirandello invita a riflettere sul rapporto tra uomo e macchina nell'era del progresso tecnologico

Sei andato o andata a letto presto, per una volta, ma senza prendere sonno. Nella notte hai fatto un ultimo giro sulla chat di classe: “Cosa uscirà?” La maggior parte di voi scommetteva sull’AI: per forza, tutti ne parlano. “Perfino al G7, addirittura con il Papa”. Tu ci speri che esca l’AI. “Sì, ma le tracce di attualità, di letteratura?” Mica potete scrivere tutti di Intelligenza Artificiale. Da settimane si fanno i nomi di D’Annunzio, Manzoni, Ungaretti, Pirandello. Pirandello però è già uscito una ventina d’anni fa, ci ha fatto la maturità tua zia. Con tanti autori altrettanto importanti ti pare che esca di nuovo? Ciclicamente tornano sempre gli stessi, in effetti.

Qualcuno scommette sul centenario dell’omicidio Matteotti, o lo sbarco in Normandia. “Avete visto che celebrazioni per il D-Day in occasione dell’80mo?” scrive una compagna, “mio nonno non la finiva più di piangere”. Invece di chiarirti le idee, la chat ti ha messo in ulteriore agitazione. Mentre combatti con le prime zanzare rifletti su questa stortura cronologica: un anno fa ti hanno dichiarato maggiorenne e ora verificano la tua maturità. Non sarebbe più logico il contrario?

Finalmente eccoti nel banco. Le tracce. Niente AI, ma c’è Pirandello con i Quaderni di Serafino Gubbio operatore: “Soddisfo, scrivendo, a un bisogno di sfogo, prepotente. Scarico la mia professionale impassibilità e mi vendico, anche; e con me vendico tanti, condannati come me a non esser altro, che una mano che gira una manovella”. Ricordi l’avversione di Pirandello per i Futuristi e la loro fissazione per la velocità e la tecnologia, mentre lui fa dire a Serafino Gubbio che la meccanicizzazione della vita sta disumanizzando l’essere umano, lo priva del baricentro, dell’identità. E che la riproduzione meccanica avrà il sopravvento sulla creatività. Allora sorridi, perché hai la traccia in cui speravi. Diavolo d’un Pirandello che, già nel 1916, scriveva di AI.