Poche precipitazioni, neve decisamente scarsa, tanto che alcune stazioni sciistiche non sono riuscite neanche a partire: lo strano inverno 2023-2024 ha le sue ripercussioni anche sulle riserve idriche. Se laghi ed invasi sono sopra la media del periodo 2006-2020, il trend complessivo, a livello regionale, è negativo per effetto della carenza di neve.
Eloquenti, in tal senso, i dati dell’ultimo bollettino di Arpa Lombardia sulle riserve idriche, pubblicato il 28 dicembre, secondo cui sulle montagne mancano 426 milioni di metri cubi di acqua del manto nevoso, il 34,6% in meno della media, in calo anche rispetto alla settimana precedente. Il bilancio, nel complesso, è di un -4,1% di riserve idriche, perché il dato negativo della neve è compensato dal +16,4% di acqua negli invasi e dal 23,5% dei laghi.
I dati peggiori sono quelli dei bacini Toce-Ticino-Verbano e Brembo, che vedono una riduzione rispetto alla media 2006-2020 rispettivamente del 51,3% e del 57,9% per il manto nevoso. Nel bacino del lago Maggiore sono positivi i dati di invasi e lago rispetto agli anni passati, anche se il trend settimanale è in leggero peggioramento. Per quanto riguarda il Brembo, l’aumento di acqua negli invasi del 43,4% rispetto alla media non riesce a colmare il calo della neve, tanto che, nel complesso, il bacino apre il 2024 con il 36,4% in meno di riserve idriche.
Migliori i dati del bacino Adda-Mera-Lario, dove gli invasi vedono un aumento del 36,9% rispetto alla media passata, che compensa decisamente il calo del 9,5% di riserve del manto nevoso, ma anche qui si rileva la riduzione rispetto alla settimana precedente.
Tra i dati peggiori anche il -43,6% di riserve da manto nevoso del bacino del Serio (-18,6% la media con gli invasi). Per quanto riguarda i laghi bresciani, nel bacino dell’Oglio la riduzione di riserve idriche rispetto al passato riguarda sia il manto nevoso (-19,3%) che gli invasi (-18%), compensati parzialmente dal +19,2% del lago d’Iseo. Straordinario l’aumento di acqua negli invasi del bacino del Chiese-Eridio, +121,4% rispetto alla media storica e unico dato in crescita rispetto alla settimana precedente.
Anche qui, però, pesa l’assenza di neve (-35%) ed anche il lago d’Idro vede un calo del 50,8% di riserve idriche rispetto al periodo 2008-2020. Decisamente meglio il Garda, che è al 32,4% in più di riserve rispetto alla media 2006-2020, anche se sui monti manca il 31% di manto nevoso. Le previsioni non sembrano annunciare un cambiamento significativo per questa prima fase dell’anno. Qualche pioggia sparsa è prevista tra il 5 ed il 6, mentre lo zero termico è previsto in rialzo attorno a 2000-2200 metri a metà settimana, con possibili lievi cali dal 5 gennaio.