
ANSA
Per il deputato leghista Claudio Borghi, il suo partito dovrebbe votare contro il nuovo decreto se non prevede aperture nelle regioni con i contagi 'sotto controllo: «Mi piacerebbe che ci fosse un'approfondita discussione su decisioni che toccano la vita di milioni di italiani. Invece è tutto demandato ai tecnici, nelle cui cabine di regia non si raggiunge nemmeno l'unanimità». E' una delle ultime pomelicxhe nate intorno al Decreto che lascerà l'Italia blindata fino a maggio con l'abolizione delel zone gialle e solo zone arancioni e rosse.
La maggioranza resta divisa sul tema delle restrizioni anti-contagio da Covid 19 dopo il 7 aprile. In vista del Consiglio dei ministri che martedì dovrebbe varare il nuovo decreto con le indicazioni per il periodo successivo alla festivita' della Pasqua, si allarga il solco tra la Lega, a favore di un allentamento delle restrizioni, e gli altri partiti che sostengono il governo di Mario Draghi, Pd, Leu e FI, contrarie a eventuali riaperture. Salvini, che ha ieri ha minacciato il voto contrario in Consiglio dei Ministri e in Parlamento, insiste nel chiedere 'respiro' per le categorie piu' danneggiate.
Mentre il segretario del Pd Enrico Letta chiede ai colleghi politici di evitare di alimentare polemiche e "aspettative che poi risultano frustrate". Dal partito di Roberto Speranza, Liberi e uguali, si ribadisce la necessita' di non abbandonare la linea della "prudenza". Per Forza Italia, la linea e' stata espressa ieri, nel corso della cabina di regia anti Covid, dalla ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, che ha chiesto che siano garantiti, di pari passo con le chiusure, immediati ristori da attingere facendo ricorso a un nuovo scostamento di bilancio.
Linea diversa dagli altri ministri quella del leghista Giancarlo Giorgetti che, al tavolo, ha domandato un allentamento delle restrizioni dopo le vacanze di Pasqua (e non le zone 'rosse' o 'arancioni' fino alla fine di aprile, come anticipato dallo stesso presidente del Consiglio). Nella Lega si spera ancora in un ripensamento degli altri partiti prima del Cdm. Mentre da FI si ritiene che si potrebbe arrivare a un compromesso, mantenendo il 'no' alla zona gialla, ma dando un piccolo segnale, magari rivolto alle categorie piu' colpite, come la ristorazione, per esempio con l'apertura dei bar e dei ristoranti a pranzo. Molto dipendera' anche dalla riunione tra il governo e le Regioni, in programma lunedi' alle 17. "Oggi e' il 27 marzo. Se dopo Pasqua, fra dieci giorni, la situazione sanitaria in tante citta' italiane sara' tornata tranquilla e sotto controllo - chiede il leader leghista Matteo Salvini -, secondo voi sara' giusto riaprire bar, ristoranti, scuole, palestre, teatri, centri sportivi e tutte le attivita' che possano essere riavviate in sicurezza? Secondo me si'". "Correre con vaccini e terapie domiciliari, e appena possibile riaprire in sicurezza - insiste il capo della Lega -: il 'sostegno' piu' utile e importante, e' tornare al lavoro".
"Stiamo lavorando fianco a fianco al presidente Draghi per offrire agli italiani tre risultati: le cure, i vaccini e le terapie domiciliari, se serve producendo vaccini anche in Italia; i rimborsi economici alle famiglie e alle imprese, veloci, efficaci, recuperando i mesi persi in passato. E poi, dopo Pasqua, nelle citta' italiane con la situazione sanitaria sotto controllo, un piano di riaperture, di ritorno alla vita. Salute e lavoro possono, anzi devono, camminare insieme". Lo sottolinea il leader della Lega, Matteo Salvini, in un video pubblicato su Twitter.